Piatek in gabbia: il centravanti che Giampaolo non ha ancora capito
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Piatek in gabbia: il centravanti che Giampaolo non ha ancora capito

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Piatek, rigore con il Verona a parte, sta vivendo un periodo nero anche a causa del misunderstanding tecnico e tattico con Giampaolo

Se il gol con il Verona sembrava dare qualche speranza, il derby disputato ieri sera da Piatek fa riemergere i “vecchi” problemi. Il polacco ieri è apparso flemmatico e innocuo, tenuto letteralmente “a cuccia” dal trittico difensivo dell’Inter, Piatek continua ad essere un misunderstanding vivente come evidenziato da Giampaolo in diverse occasioni.

Il primo che dimostra di non aver realmente compreso le caratteristiche del centravanti polacco sembra infatti essere proprio il tecnico abruzzese che dopo l’Udinese aveva etichettato Piatek «centravanti che deve fare reparto da solo» per poi cambiare idea alla vigilia del match di Verona chiedendo al proprio numero 9 di lavorare di più al raccordo dei reparti. Ieri, al termine di Milan-Inter, l’ennesima incomprensione: «Piatek predilige attaccare la profondità».  Dove sta la verità?

La verità è forse che Piatek non è il centravanti adatto a Giampaolo (e viceversa) e che spesso chi l’accompagna, Suso o Calhanoglu, non è ancora riuscito a metterlo nelle condizioni di essere efficacie. Il gioco in verticale professato da Giampaolo cozza con le caratteristiche, principalmente orizzontali, del polacco arrivato al Milan con la nomea di Bomber di razza ma quest’anno ancora a secco di soddisfazioni. Forse l’inserimento di Rebic, così come quello di Leao (bene ieri sera) potranno sistemare almeno parzialmente le cose ma prima di tutto Giampaolo deve partire da un concetto ben chiaro: il tempo non è più un suo alleato.

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