Milan, senti Oddo: «Mettere in discussione il progetto è un errore»
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Milan, senti Oddo: «Mettere in discussione il progetto è un errore»

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L’ex terzino del Milan Massimo Oddo parla così del momento delicato dei rossoneri. Le sue parole a Tuttosport

Massimo Oddo, ex terzino del Milan, ha parlato così del momento della squadra di Pioli. Le sue dichiarazioni ai microfoni di Tuttosport.

CRISI – «Io non drammatizzerei così tutto quanto. È normale che ci sia un momento di flessione. C’è stato un Mondiale dove Theo e Giroud sono arrivati in fondo. Questo momento non esaltante coincide con due-tre risultati negativi, con un trofeo che il Milan non è riuscito ad alzare e tutto è un po’ più amplificato. Io credo che il Milan abbia le possibilità di proseguire il suo cammino che è stato straordinario, oltre le più rosee aspettative»

PROGETTO – «Facile puntare il dito oggi. Il Milan ha sposato un progetto giovani. Quando vinci lo scudetto si alza l’asticella e ci si aspetta sempre qualcosa di più. Ma mettere in discussione il progetto Milan, i suoi dirigenti, l’allenatore e i giocatori è un errore grande, da non commettere. Non è facile aumentare il livello del Milan, rafforzare la squadra anche nel contesto che vive il calcio italiano»

FIDUCIA ALLA SQUADRA – «Prima esaltiamo Maldini, Pioli e giocatori. Facciamo le canzoni e poi buttiamo via tutto dopo qualche risultato no? Ma non scherziamo. Bisogna stare calmi, lavorare ed essere consapevoli che questi momenti ci possono essere. Bisogna credere in quello che si fa e il Milan e Maldini hanno sempre creduto fortemente in questo progetto, in questo allenatore e in questi giocatori. Da quando c’è Paolo il Milan ha preso anche Ibrahimovic, Giroud gente che può far crescere i piccoli campioni. E così ha vinto»

LEAO – «Io credo che Leao abbia il potenziale per fare molto, ma molto, molto di più di quello che sta facendo. È un giocatore che può davvero ambire a diventare uno dei primi al mondo. Ma i giocatori che vincono il Pallone d’Oro o arrivano sempre nelle prime posizioni sono quelli che hanno talento nei piedi ma anche una grande forza mentale. Sono lì, sempre sul pezzo, non mollano mai. Affinché un talento diventi un campione c’è bisogno di un processo mentale diverso.»

RISCHIO DI PERDERLO – «È normale che se arriva un grande club di Premier League un pensiero ce lo possa fare, ma questo dipende anche dai progetti del Milan. E questi li conosce Leao attraverso quello che gli dice la dirigenza».

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