CONI, Malagò: «Giocare a porte chiuse? Ci sono varie problematiche»
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CONI, Malagò: «Giocare a porte chiuse? Ci sono varie problematiche»

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Il presidente del CONI Giovanni Malagò ha commentato la possibilità di giocare le prossime gare di Serie A a porte chiuse

Giovanni Malagò, presidente del CONI, ha rilasciato dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport, soffermandosi nello specifico sul problema delle partite rinviate per Coronavirus. Queste le sue parole:

«In questo momento il mondo dello sport non deve andare per mondo proprio, ma deve essere allineato con l’autorità vigilante, in primis il governo. Nella nottata di ieri sera, abbastanza convulsa, ci siamo adeguati. Per il momento è la cosa più giusta, c’è chi lo condivide e chi no»

Sulle partite a porte chiuse – «C’erano varie ipotesi sul tavolo, sarebbe stato sbagliato fare altre determinate mosse. Noi parliamo del calcio, ma ci sono anche altre manifestazioni coinvolte. Fino a tarda sera io ho sentito dirigenti di varie società coinvolti nelle partite di oggi. Torino-Parma non sembrava rientrare nell’argomento. La questione porte chiuse è stata presa in considerazione, ma ci sono problematica: la prima è la questione biglietti venduti e farsi carico di rimborsare, poi c’è un problema serio di ordine pubblico nel momento in cui determinate persone si spostano verso lo stadio. Le forze dell’ordine sono impegnate anche in altre cose ed è chiaro che non dipende solo da noi»

Sulle tempistiche – «Ci sono degli interessi primari, tra cui la salute, che non coinvolge solo la persona che va allo stadio. In molti si espongono in valutazioni su questa materia, ma non ci compete. La salute è l’interesse primario, ci si augura di migliorare la situazione il prima possibile. Non c’è una regola o una certezza, l’obiettivo è quello di ristabilire tutto in tempi brevi, ma non brevissimi»

Sui calendari – «Chiaramente è problematico incastrare i vari calendari, l’inter rischia di trovare il primo mercoledì libero alla fine di maggio. Si naviga a vista, non si sa l’Inter come e quando prosegua nelle sue competizioni europee. Poi c’è l’Europeo, i calciatori devono fare la preparazione, insomma dobbiamo aggiornarci di nuovo».

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