Asllani a GQ: «Il calcio è di tutti, ho scelto il Milan perchè...»
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Asllani a GQ: «Il calcio è di tutti, ho scelto il Milan perchè…»

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Kosovare Asllani, attaccante del Milan Femminile, si è raccontata in una lunga intervista a GQ. Ecco le sue parole

Kosovare Asllani, attaccante del Milan Femminile, si è raccontata in una lunga intervista a GQ. Ecco le sue parole:

ESSERE UN MODELLO – «Qui mi sento in missione. Voglio contribuire ad aumentare il livello del campionato e a costruire maggior interesse intorno. È molto importante saper attirare grandi giocatrici, così cresce l’appeal del torneo. Qui a Milano non sono venuta in vacanza, voglio vincere. Ma non mi sento soltanto una calciatrice, voglio fare qualcosa a un livello più grande»

IL CALCIO NON HA GENERE – «Quando ero piccola, non ho mai avuto la possibilità di guardare il calcio femminile in televisione. È qualcosa che mi sarebbe piaciuto molto. Per questo reputo molto importante essere un modello, dentro e fuori dal campo. Non ho mai capito perché il calcio debba essere concepito come uno sport maschile. È uno sport, punto, le donne dovrebbero praticarlo liberamente. Il calcio non ha genere, appartiene a tutti».

ASLLANI COURT – «Voglio che questo campo sia di ispirazione per le giovani ragazze che le faccia capire che c’è posto anche per loro, e che non devono aver paura di seguire i loro sogni».

INIZI – «Per me è stato naturale avvicinarmi al calcio. La mia era una famiglia davvero appassionata. I miei fratelli maggiori giocavano, mio padre faceva l’arbitro. C’era sempre qualche partita in televisione. Quando ero più giovane mi sono sentita dire un sacco di volte che non avrei dovuto giocare a calcio, perché ero una ragazza. A me non è mai interessato: è la mia passione, adoro il calcio, perché avrei dovuto abbandonarlo? Fortunatamente, credo che qualcosa stia cambiando a livello culturale. Vorrei che a nessun’altra ragazza venga detto che non dovrebbe giocare a calcio».

ARRIVO IN SERIE A – «Ho giocato in Inghilterra, in Francia, in Spagna. Adesso voglio testarmi in Italia. Sono sempre interessata a esplorare nuovi modelli di calcio, è un modo per migliorarmi. Il Milan è stata la scelta più ovvia perché credo sia il club più grande che ci sia in Italia. Ci sono Paesi come l’Inghilterra, la Francia, la Svezia, che nel calcio femminile sono più avanti rispetto all’Italia, perché hanno cominciato a investire molto prima. Ma credo che qui si sia intrapresa la strada giusta. Il professionismo significa che tutti i club potranno disporre di risorse migliori, e se si continuerà a investire credo che nel giro di un paio d’anni le squadre italiane potranno competere con l’élite del calcio europeo. Gli investimenti sono la cosa più importante, vogliono dire tutto. Più calciatrici arrivano, più il livello migliorerà. Le giocatrici dall’estero aiutano tantissimo perché portano tanta esperienza, ed è quello che sto facendo anche io»

INIZIATIVE – «Spero che in futuro si possano adottare sempre più iniziative per farlo crescere, in modo da attirare sempre più gente a seguire le partite. Per esempio, far disputare i match in grandi stadi. L’obiettivo è far sì che chi è fan del calcio maschile lo diventi anche di quello femminile. Come ho detto, il calcio non ha genere: un tifoso del Milan dovrebbe esserlo anche del Milan femminile. Siamo la stessa famiglia»

MILAN – «Quello che mi ha colpito del Milan è che un club dove si respira grande professionalità. C’è uno staff preparato, ci sono strutture all’altezza, si vede che le risorse sono investite nel modo giusto. È la strada ideale per avere successo»

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