Pobega: «Pioli sta aggiungendo qualcosa. Toro? Se segno esulto»
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Pobega: «Pioli sta aggiungendo qualcosa. Torino? Se segno esulto»

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Tommaso Pobega, centrocampista del Milan, è stato intervistato da Tuttosport in vista della sfida con il Torino di domenica sera

Tommaso Pobega, centrocampista del Milan, è stato intervistato da Tuttosport in vista della sfida con il Torino di domenica sera:

RESTARE AL MILAN – «Ho capito che sarei rimasto a fine estate parlando con i dirigenti e con l’allenatore. Ci siamo trovati subito perché io volevo rimanere e loro tenermi. Essere al Milan è un ulteriore punto di partenza, una nuova tappa del mio percorso: ogni anno ho sempre alzato l’asticella ed è così anche adesso che sono qui.»

INFANZIA A TRIESTE – «Da bambino giocavo a calcio e a basket, ma i miei amici giocavano tutti a calcio e così ho scelto il pallone, mollando la pallacanestro. Il basket mi piace molto, ci gioca mio fratello Sebastiano, ma non so se sarei diventato professionista. Quando a 14 anni sono arrivato al Milan, il collegamento che la gente faceva era sempre quello, io da Trieste come Rocco e Maldini. La mia città è molto legata al Milan, loro sono miti che hanno fatto la storia del calcio e hanno portato il nome di Trieste in alto in Italia e nel mondo e così resta sempre un filo che unisce queste due realtà, la mia Trieste e il mio Milan»

PERCORSO DI CRESCITA – «Rispetto ad altri compagni non ero maturo per un salto così importante dopo la Primavera ed era per me determinante poter crescere senza le pressioni che si vivono qui al Milan. Sono riuscito a migliorare anno dopo anno e mi sono meritato questa opportunità, arrivata al momento giusto.»

GATTUSO ALLENATORE IN PRIMAVERA – «È stato il primo e che non mi ha trattato da bambino e ragazzino, ma da adulto, facendomi capire che dovevo iniziare ad assumermi delle responsabilità

DI CANIO ALLENATORE ALLA TERNANA – «Per lui userei la parola fiducia. Era il primo anno da professionista fuori dal settore giovanile del Milan, mi diede continuità anche dopo partite riuscite male, come una volta mi capitò proprio… a Trieste.»

TESSER ALLENATORE AL PORDENONE – «Mi ha insegnato a essere pratico, mi ha dato concretezza e con lui ho iniziato a diventare più pericoloso sotto porta, segnando sei gol fra campionato e Coppa Italia».

ITALIANO ALLENATORE ALLO SPEZIA – «Ha lavorato molto sull’aspetto tecnico e tattico, mi ha migliorato anche nella postura, sul come ricevere il pallone e orientare il corpo. Mi ha dato davvero tanti consigli».

JURIC ALLENATORE AL TORINO – «Mi ha fatto capire che dovevo giocarmela faccia a faccia con tutti, essere più sfrontato e intraprendente.».

PIOLI ALLENATORE AL MILAN – «Lui, giorno dopo giorno, sta aggiungendo qualcosa grazie al suo modo di lavorare completamente diverso rispetto dagli altri. Inoltre devo confrontarmi per la prima volta con la Champions. Al Milan bisogna sapersi porre quotidianamente un obiettivo da raggiungere»

TORNARE AL TORINO IN PRESTITO – «Mi sono trovato bene in granata, conoscevo bene lo staff, quindi il ritorno poteva essere un’ipotesi. Di loro sento ancora Buongiorno e Gemello, ma anche con Ricci e Pellegri che, per ragioni di età, sono anche stati miei compagni nelle varie nazionali giovanili».

SFIDA DI DOMENICA – «Il Torino è in salute, dopo la vittoria di Udine, con voglia di vincere, di mostrare che tutto il lavoro che fanno porta a un risultato. Il Toro è una squadra forte, arcigna, ci vorrà la massima attenzione e concentrazione: sarà una partita decisa da episodi e noi dovremo portarli dalla nostra parte.»

0-0 DELLO SCORSO ANNO – «Di sicuro Juric ci avrà studiato molto, avrà lavorato sui nostri punti deboli, se li avrà trovati…».

AMBIENTE – «Caldo come sempre. I tifosi vengono sospinti anche da un allenatore che chiede ai giocatori aggressività e intensità e vuole si combatta su ogni pallone».

SE SEGNA ESULTA – «Penso di sì, perché credo sia sempre giusto farlo. Con grande rispetto verso i tifosi granata, anche per come mi hanno sostenuto. Però è giusto esultare per i sostenitori della mia squadra attuale».

GIOCARE OGNI 3 GIORNI – «Ci sono complicazioni sia fisiche sia mentali perché i viaggi e le partite stancano a tutti i livelli, c’è meno tempo per preparare la gara successiva e saper trovare ogni volta gli stimoli giusti per l’avversario di turno. Però è giusto che sia così a certi livelli»

INSERIRSI AL MILAN – «Non ho trovato difficoltà, anche perché tanti compagni li conoscevo già avendo fatto i ritiri estivi sia nel 2020 che nel 2021. Conoscevo ovviamente l’ambiente, ma anche il modo di lavorare di Pioli, quindi è venuto tutto di conseguenza. Piuttosto, ci terrei a vincerlo anch’io lo scudetto anche perché sarebbe la seconda stella».

LAUREA IN ECONOMIA E COMMERCIO – «Il titolo è “Responsabilità sociale dell’impresa, CSR” e approfondirò il caso Milan: dopo i primi due capitoli generici e di introduzione, verrà analizzato il lavoro del Milan che è stato fra i primi club a seguire un percorso del genere, anche con la Fondazione Milan e i suoi progetti.»

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