Ordine: «Il Milan "sfigato" è tornato da solo in vetta»
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Ordine fa i complimenti a Pioli: «Il Milan “sfigato” è tornato da solo in vetta»

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Franco Ordine

Ordine fa i complimenti a Pioli dopo i tre punti preziosi conquistati a Marassi: «Il Milan “sfigato” è tornato da solo in vetta»

Nel corso del suo editoriale sul Corriere dello Sport, Franco Ordine ha parlato della vittoria del Milan a Marassi. Le sue parole.

ORDINE – «Viste le scelte del sabato milanese, tra Inzaghi a San Siro, e Pioli a Marassi, il dibattito da qui alle prossime ore è scontato. Quale tecnica, per applicare il necessario turnover nella settimana della Champions, conviene? È utile cioè cominciare con i titolarissimi per prendere subito il largo e poi ritirare i remi in barca (cronaca e storia di Inter-Bologna) oppure compiere esattamente il percorso inverso? A giudicare dal Milan di Marassi, nemmeno la scelta di Stefano Pioli, di segno contrario, risulta premiata. Perché la prima frazione denuncia un rendimento molto scadente proprio dei sostituti chiamati a rimpiazzare Giroud e soci (5 i cambi in partenza), tornati stremati da Dortmund e probabilmente incapaci di recuperare in poco più di 48 ore le energie necessarie. Forse c’è qualcosa di più da analizzare sul punto. Perché è vero che Okafor, per la prima volta isolato a sinistra, mostra una sorta di “allergia” a quel ruolo e soprattutto a quel binario che pure non gli è stato accreditato nei giorni del suo arrivo a Milanello. Si disse: è il sostituto di Leao non di Giroud. Alla prima prova, il contributo alla causa è praticamente nullo. Altro giudizio sul conto del nigeriano Chukwueze, già finito nel mirino di critica e tifosi per il gol divorato col Borussia nel finale. Ha un’altra frazione a disposizione, la prima, e non pare emergere in nessuna delle qualità reclamizzate: qualche dribbling e poco altro ancora. Perciò il ricorso a Leao e Pulisic, all’alba della seconda frazione, è un provvedimento inevitabile e racconta già del prossimo argomento a casa Milan sull’utilità del mercato. Solo Jovic, a dispetto del numero delle sue giocate e anche, per onor del vero, delle proposte ricevute dai suoi, resiste fino in fondo alla serata genovese nonostante l’arrivo di Giroud che costringe Pioli a cambiare addirittura il sistema di gioco in un 4-4-2 per avere qualche presenza attiva in area di rigore altrui. Alla fine, se dovessimo contare solo i protagonisti decisivi della serata, bisogna convenire che il metodo Pioli ha avuto la meglio. La spiegazione è elementare: perché Pulisic arrivato dalla panchina dopo l’intervallo è l’autore del quarto sigillo di questa stagione, decisivo come nel turno precedente contro la Lazio. E poi Giroud, anche lui sospinto da Pioli a rinforzare l’attacco nell’ultimo quarto della sfida. Solo che non si è segnalato per le sue capacità di bomber conclamato come testimoniano i suoi numeri e anche i suoi precedenti nel Milan e con la Francia. No, Oliviero, come lo chiamano a Milanello, è un portiere provetto alla bisogna. E quei due interventi, uno dopo l’altro, nel finale burrascoso di Marassi con la doppia espulsione dei portieri (prima Maignan poi Martinez), sono diventati l’immagine di un Milan che alla ripresa del torneo dopo la sosta dovrà affrontare la Juve senza il suo portiere e nemmeno il capitano di ieri sera, Theo Hernandez, entrambi squalificati. Ma la notizia dei prossimi giorni è proprio un’altra: e cioè che il Milan “sfigato” è tornato, da solo, in cima alla classifica. Alla faccia del calendario»

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