Milan, le riserve non rendono: la responsabilità è di Gattuso

La partita di giovedì con il Dudelange ha evidenziato una triste realtà: il Milan non può contare sulle riserve. La responsabilità però non è solo dei giocatori

Si prospettava una serata tranquilla, con tanti gol e un dominio indiscusso nella gara casalinga di giovedì contro il Dudelange. Di gol, in effetti, ne sono arrivati a valanga, ma di tranquillo c’è stato bene poco. Il risultato finale, 5-2, non riflette pienamente quella che per una buona parte del tempo è stata una bruttissima partita da parte della compagine di Gattuso. Il dato che più allarma però non è tanto il risultato e i gol subiti, quanto la drammatica constatazione che questo Milan può contare, ad oggi, solo su una fascia assai ristretta di giocatori.

OLIGARCHIA ROSSONERA – In occasione del match di Europa League infatti il tecnico calabrese ha finalmente esteso la propria fiducia anche agli interpreti fino a quel momento più a margine del progetto: sono stati infatti schierati dal primo minuto Simic, Bertolacci e Halilovic. Dei tre chi si è parzialmente salvato è solo il difensore ceco, che ha cercato di sfruttare al massimo l’occasione d’oro concessagli. Gli altri due hanno invece ampiamente deluso le aspettative, fornendo una prestazione deludente sotto tutti i punti di vista. Non è un caso che i rossoneri abbiano raddrizzato la partita solo dopo che i due centrocampisti lasciassero il campo per i decisivi ingressi di Mauri e Suso. Sintomatici in tal senso sono stati i fischi di tutto San Siro che hanno accompagnato all’uscita Bertolacci, ormai da troppo tempo un corpo estraneo nella rosa del Diavolo. Come però si è potuti giungere a questa estrema situazione? E sopratutto, il valore di questi giocatori è veramente questo o possono dare di più?

MANCANZA DI FIDUCIA – Rispondere alla domanda non è semplice, ma ciò che ci sentiamo di porre alla vostra attenzione è la quasi nulla fiducia che Gattuso ha riposto in questi interpreti, ai quali aggiungiamo anche l’ingiustamente epurato Montolivo, che fin dall’inizio della stagione si sono ritrovati esclusi dal progetto sportivo. Premettiamo subito che non stiamo parlando di giocatori di livello: la partita di giovedì ha infatti messo in mostra tutte le gravi lacune tattiche di Halilovic e la notevole imprecisione, soprattutto nella fase di impostazione, di Bertolacci. A discolpa degli epurati però c’è il pressoché nullo minutaggio offertogli dal tecnico calabrese, che dopo averli tagliati fuori a priori dalle rotazioni ha sicuramente determinato in loro una conseguenza negativa sulla fiducia nei propri mezzi e quindi sulla qualità delle prestazioni.

L’esempio di Bakayoko in questo caso calza a pennello, ovvero quello di un giocatore che dopo aver spazientito i tifosi rossoneri con un drammatico avvio di stagione, ha accresciuto esponenzialmente il livello delle prestazioni grazie alle sempre più frequenti opportunità offertegli. Non è sicuramente il caso di prendere le difese di questa fetta di giocatori, che ha comunque dimostrato più volte di non essere all’altezza. Ma siamo convinti che un loro maggior coinvolgimento nel progetto sportivo potrebbe portare ad un conseguente miglioramento delle loro prestazioni.