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Editoriali

Fabregas sceglie il disastrato Monaco: il Milan è passato di moda

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Quello che doveva essere il rinforzo perfetto per la lotta Champions è diventata l’ennesima beffa di mercato: Fabregas snobba il Milan

Questa sessione di mercato è più sentita rispetto alle altre per il Milan. Al giro di boa infatti i rossoneri si trovano pienamente in lotta per l’obiettivo Champions e per raggiungerlo è perciò fondamentale non sbagliare nemmeno un colpo sul mercato di questo mese di gennaio. Due in particolare sono i reparti in emergenza il centrocampo e l’attacco. Concentriamoci sul primo: in mediana il Milan ha il disperato bisogno di un innesto dai piedi buoni, che sappia proporre gioco e alimentare idee offensive.

UNA BEFFA LAST MINUTE – Chi risponde perfettamente a tutte queste caratteristiche è senza dubbio Cesc Fabregas. Il fantasista spagnolo non ha certo bisogno di presentazioni e i tifosi rossoneri in queste settimane hanno a lungo sperato in un suo arrivo (la trattativa era stata confermata dallo stesso Leonardo). La realtà però, come spesso è drammaticamente accaduto nella storia recente del Milan, ha raccontato un brutto finale. L’acquisto dell’ex Arsenal oggi, che è solo il 5 gennaio, è infatti già praticamente sfumato. Il giocatore è ad un passo dal trasferimento al Monaco, dove troverebbe ad allenarlo il suo vecchio amico e compagno di squadra Henry. Non è la prima volta che i rossoneri sono costretti ad abbandonare i propri obiettivi dopo una beffa in extremis: nelle ultime settimane bastano e avanzano i tristi esempi di Ibrahimovic e Muriel.

L’ALIBI ROSSONERO (CHE NON REGGE) – Premessa importante: Il Milan ha braccia e gambe legate dall’Uefa, che lascia pochissimo spazio di azione ai rossoneri sul calciomercato. L’intenzione di Elliott di investire cifre importanti si scontra perciò con i rigidi paletti severamente imposti dall’organo europeo. Proprio per questo motivo il Diavolo non ha potuto pagare i 10 milioni che il Chelsea richiedeva per il cartellino di Fabregas, aggiunta inoltre all’ingente somma che avrebbe richiesto il suo contratto di stipendio. Cifre che invece non si è fatto problemi ad investire il Monaco, che proprio in queste ore sta chiudendo l’affare con i londinesi.

UNA STRATEGIA INCOMPRENSIBILE – Si può allora criticare qualcosa alla dirigenza rossonera? Forse sì. Sia chiaro: investire questi milioni per un calciatore ultra-trentenne prossimo alla scadenza di contratto non è certo una scelta sicura. Quello che però fa storcere il naso è il perenne ritardo e la totale mancanza di potere decisionale che sembra vigere oggi negli uffici di via Aldo Rossi. Il raggio di azione può essere limitato, e va bene, ma un centrocampista andrà pur preso e se la Champions è veramente l’obiettivo di quest’anno, allora Fabregas diventa non solo il profilo giusto per la causa rossonera, ma addirittura un acquisto obbligato per migliorare sensibilmente la qualità della mediana del Diavolo e poter concretamente lottare per il quarto posto finale. La cifra da spendere infatti è elevata solo in proporzione all’età avanzata del giocatore, ma rimane sacrosanta per un fuoriclasse della sua caratura.

IL MILAN E’ PASSATO DI MODA – Ciò che infine preoccupa maggiormente è la scelta piuttosto decisa dell’ex Arsenal, che sembra aver optato senza troppi dubbi per l’avventura nel club francese. Non sembrerebbe all’apparenza esserci alcunché di strano, se non che il Monaco è attualmente penultimo nella classifica della Ligue 1 francese, con appena 13 punti conquistati in 18 giornate e fuori da ogni competizione europea. Fabregas ha dunque preferito di gran lunga tale situazione a quella ben più favorevole, almeno sotto il punto di vista sportivo, che il Milan avrebbe potuto offrirgli, ovvero una lotta al quarto posto per un posto in Champions League. A questo punto la domanda sorge spontanea: che cosa è diventato il Milan? E soprattutto: l’orgoglio e la gloria che da sempre hanno contraddistinto i colori rossoneri si sono ormai estinti agli occhi degli esterni? La risposta purtroppo è più vicina all’acconsentire che alla negazione, ma in fin dei conti lo avevamo già tutti, purtroppo, realizzato. La svolta societaria, l’arrivo in grande stile di Elliott, l’insediamento di due dirigenti di fede rossonera come Leonardo e Maldini, la lussuosa aggiunta di Gazidis: nulla di tutto ciò sembra aver cambiato concretamente qualcosa. Il Diavolo rimane sempre malato e inesorabilmente svalutato agli occhi dell’elite dei calciatori mondiali. Il rifiuto di Ibrahimovic, il “no” last minute di Muriel e infine la drammatica indifferenza di Fabregas sono tutti sentori di quella che ormai da anni si è stabilita come una spiacevole tendenza. E gli slogan di inizio stagione iniziano già a stonare clamorosamente con l’inettitudine e il disordine che sembrano governare le strategie rossonere.

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