Conferenza Meité: «Milan squadra più forte della mia carriera»
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Conferenza Meité: «Milan squadra più forte della mia carriera»

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Conferenza Meité: la presentazione ufficiale del centrocampista rossonero arrivato in prestito dal Torino in questa sessione di calciomercato

Conferenza Meité: la presentazione ufficiale del centrocampista rossonero arrivato in prestito dal Torino in questa sessione di calciomercato

CENTROCAMPISTA – «Per me un centrocampista deve saper difendere che attaccare, l’ho sempre fatto e mi piace molto giocare in questa maniera. Sono uno che ama toccare spesso la palla».

PARLARE IN CAMPO – «Quando sono entrato con il Cagliari non ho avuto fretta, tutti mi parlavano e questa cosa mi è piaciuta molto».

MILAN – «Il Milan è la squadra più forte in cui ho giocato. Arrivare nella squadra prima in classifica dove c’è Ibrahimovic che a quarant’anni fa queste cose, io che sono giovane posso solo ammirare e fare del mio meglio. Non so se è l’occasione della mia vita, se faccio bene qui cambierà tutto e questi quattro mesi sono molto importanti».

TORINO –  «Al Torino non si vinceva da tante partite e anche dal punto di vista mentale si entrava in campo un po’ demoralizzati».

PIOLI – «Lavora in modo diverso, chiede sempre pressing alto e per me che sono un centrocampista è la maniera migliore per lavorare».

IL NUMERO – «Ho scelto il 18 perché è stato quello che ho scelto quando ho fatto il mio esordio in prima squadra».

KESSIE‘ – «Molto importante avere una persona amica che mi aiuta ad integrarmi. In questa squadra ci sono tanti grandi giocatori ma la prima cosa che ho percepito è lo spirito di gruppo. Mi sono sentito subito dentro la squadra e tranquillo. Si può solo fare bene con un gruppo così affiatato».

DIFFERENZE CON GIAMPAOLO – «Pioli ha una maniera diversa di allenare, non c’è uno modo migliore ma la pensano in modo diversa. Con Pioli le cose vanno bene, con Giampaolo al contrario vanno male. Il mister ha la sua maniera di giocare e a noi piace tanto».

TITOLARE – «Il calcio è uno sport di concorrenza, adesso devo lavorare forte e ritrovare la giusta condizione. Credo in me e farmi trovare pronto e cercare di diventare un titolare».

ARRIVARE AL MILAN – «L’ho capito prima della gara tra Milan e Torino in campionato. Il mio procuratore mi ha detto che dovevo parlare con Paolo (Maldini ndr) e fui subito molto felice».

QUALITA’ – «Conosco le mie doti e come ho detto c’è molta mobilità in questa squadra, per me è più facile giocare con giocatori di qualità. Non conosco tutti i compagni ma sin dal primo allenamento mi sono sentito subito integrato, sembra che abbia già fatto sei mesi con loro. Il calcio è una lingua e se la parli la capisci subito».

TRECCE – «Quando sento il nome di Gullit su di me mi fa molto piacere perché è stato un grande giocatore elegante e tecnico. Desailly? Sono francese e quindi lo conosco ma lui è una cosa e io sono Meité. Io devo scrivere la mia storia».

TANTI IMPEGNI – «Devo farmi trovare pronto per forza. Non sono venuto qui per la città o perché siamo primi in classifica ma perché devo dare il mio contributo. Chi è già qui sta dando il meglio e io devo fare altrettanto».

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