Che bellezza la vita da bomber! Dentro e fuori il campo da gioco
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Che bellezza la vita da bomber! Dentro e fuori il campo da gioco

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Nell’era social tra gli hashtag più clikkati vi è senza dubbio la parola “Bomber”, termine che ha preso tante accezioni oltre a quella calcistica dello spaccareti

I leggendari capocannonieri della Serie A  spesso hanno portato i colori rossoneri, partendo da Nordahl che è in testa alla classifica con 221 reti, passando per Shevchenko, che evoca tanti bei ricordi ai tifosi del Milan, capace anche di aggiudicarsi il pallone d’Oro nel dicembre del 2004.

Rivera, Van Basten, Super Pippo Inzaghi, eroe nella notte di Atene contro il Liverpool, Alberto Gilardino, fino ad arrivare all’attuale punta francese Olivier Giroud.

Questi sono alcuni tra quelli che hanno fatto la storia del diavolo all’interno del rettangolo verde, ma oggi analizzeremo i bomber che magari in piccola parte hanno contribuito alla causa del Milan, ma oggi sono “Bomber” della vita.

Partiamo da Christian Vieri, bobone conta solo 14 presenze e 2 reti nella sua brevissima parentesi rossonera, ma  è stato Re dei bomber in campo e lo è stato e continua ad esserlo fuori dal campo. Veline, serate in discoteca e campagne pubblicitarie, la più nota per una casa di rasoi, che conclude lo spot pronunciando la magica parola, lui oggi imprenditore, personaggio televisivo e commentatore sportivo, ha fatto della parola bomber un mantra di vita.

Quanti di voi si ricordano di Gianni Comandini? domanda banale, tutti, epica la sua doppietta nel derby finito con lo score tennistico di 6-0, che ha mandato in visibilio tutti i tifosi presenti al Meazza e non solo.

Sembrava poter diventare un cannoniere di livello assoluto, ma la sua carriera costernata di infortuni si è chiusa a soli 29 anni nel 2006, con il misero bottino di 9 reti in serie A.

Tolto il completino e appesi gli scarpini al chiodo, l’attaccante romagnoloha deciso di indossarele cuffie diventando un apprezzatissimo  bomber della movida notturna, oggi è un rinomato DJ e surfista amatoriale.

Infatti la musica diventa parte integrante della sua nuova vita, quella da imprenditore, intrattenitore e organizzatore di eventi. Comandini riqualifica il Teatro Verdi a Cesena: un teatro della fine dell’800 che nel 2002 con un gruppo di amici decide di ristrutturare e trasformarlo in un ristorante che propone anche  serate danzanti con lui in console.

Adesso è imprenditore nel settore della vita notturna, gestisce due locali e con molto orgoglio rivendica di aver creato tanta occupazione per i propri concittadini diventando più amato rispetto a quando era un bomber in campo.

E tra i cannonieri arrivati tra mille proclami e presentazioni faraoniche non possiamo certo dimenticarci di Ricardo Oliveira, attaccante Brasiliano che  esordisce in serie A segnando il secondo gol Milan-Lazio (2-1) il 9 settembre. Nella sua prima stagione con il Milan il giocatore non è impiegato con continuità dall’allenatore Carlo Ancelotti. Alla fine totalizza 3 gol in 26 presenze in campionato e 2 gol in Coppa Italia.

Sembrava dover essere un predestinato del goal, oggi gioca in serie C, ma Alberto Paloschi resterà per sempre nella storia del Milan. Ill 10 febbraio 2008 fa il suo esordio in serie A con i rossoneri nella partita casalinga contro la sua attuale squadra, il Siena; segnando a soli 18 secondi dal suo ingresso in campo il suo primo goal nella massima serie, decisivo per la vittoria dei rossoneri per 1-0.

Tante storie diverse, un solo filo conduttore, quella parola Bomber, che dentro o fuori dal campo ci accompagna e riecheggia giornalmente nelle orecchie di tutti noi.

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