Riecco Donnarumma: quando la lingua è più lunga della memoria - Milan News 24
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Editoriali

Riecco Donnarumma: quando la lingua è più lunga della memoria

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Anno nuovo, nuovo Donnarumma: Gigio è tornato il fenomeno di sempre. Le vecchie critiche stanno a zero

Che il vento questa stagione fosse cambiato lo aveva nettamente percepito tutti. Estinte le scatole cinesi, le atmosfere di mistero, i silenzi inspiegabili e le squallide mosse dirigenziali il Milan è torna a fare il Milan. O meglio, il Milan c’è sempre stato, ma finalmente sono tornati degni interpreti in grado di rappresentarne al meglio la storia e il prestigio. Un’armata economica al comando come Elliott e una dirigenza ultra-competente e soprattutto credibile come quella formata da Leonardo, Maldini e Gazidis hanno finalmente restituito a questo club la dignità che merita. Non è un caso quindi se certi giocatori questa stagione recitano un copione nettamente differente rispetto a quello dell’anno scorso.

PERCHE’ GIGIO E’ RINATO – In tal senso è impossibile non citare l’esempio di Gigio Donnarumma, esempio emblematico del cambio di rotta del club di via Aldo Rossi. Il giovane portiere rossonero infatti da settembre in avanti è tornato ad essere e soprattutto a fare il fenomeno che tutti noi abbiamo ammirato a bocca aperta durante le scorse stagioni. Parate salva risultato contro Torino (pazzesco il miracolo su Iago Falque), Bologna, Frosinone e Spal, concludendo con l’ultima eccezionale prestazione di Genova, che tra l’altro glie è valsa la titolarità nella top 11 dell’ultima giornata stilata dal sito whoscored.com. Ma non si tratta solo di parate, Gigio sta mostrando una serenità e una sicurezza che non gli vedevamo addosso da tanto, tantissimo tempo.

STAVAMO PERDENDO UN PATRIMONIO – Impossibile dimenticare, sia per noi che per lui, il terribile periodo attraversato sotto la gestione Fassone-Mirabelli, totalmente incapaci di controllare una situazione che poi ha inevitabilmente assunto tratti drammatici. Dalle guerre con Raiola ai 6 milioni di ingaggio: con Donnarumma i due ex dirigenti rossoneri hanno sbagliato fin dal principio. Non si sono fatti scrupoli ad esporlo mediaticamente, spesso e volentieri mostrandolo come il capro espiatorio del degrado rossonero, che in realtà aveva radici molto più profonde (ma questo si spera ormai sia un fatto appurato).

La nostra parola ora si rivolge a chi, cogliendo al volo il suggerimento dello strambo duo, non ha mai esitato ad attaccare, spesso e volentieri offensivamente, il nostro più importante patrimonio sportivo.

L’HAI INSULTATO ANCHE TU? – Sono proprio gli insulti, le frecciate e il caos mediatico ad aver distrutto, durante la scorsa stagione, la carriera di Donnarumma, ad aver spento gli occhi di un ragazzo, mettendogli per la testa turbe e pensieri che mai e poi mai si sarebbe meritato di dover patire. La lingua spesso e volentieri è più lunga della memoria. E’ stato tremendamente facile dimenticarsi dell’età di Gigio, del rigore parato a Dybala a Doha, dei miracoli di inizio carriera e soprattutto della sua incontrastabile fede rossonera. E’ stato troppo facile scagliarsi su di lui come se fosse la causa di ogni male. La verità ora però finalmente torna a fornire giustizia: Donnarumma è tornato, una volta per tutte e il sorriso stampato sul suo volto dev’essere la più grande vittoria per ogni tifoso rossonero.

 

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