Giacinti: «Mi manca il calcio. Ecco perché al Bari ne faccio sempre 2-3»
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Giacinti: «Mi mancano le mie compagne. Ecco perché al Bari ne faccio sempre 2-3»

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Valentina Giacinti ha parlato nel corso della trasmissione Casa Sky Sport in onda su Sky Sport 24, ecco le parole del capitano del Milan femminile

Intervenuta nel corso di Casa Sky Sport, Valentina Giacinti, capitano del Milan femminile ha parlato della propria esperienza in rossonero e in azzurro: «L’esperienza che mi ha segnato di più credo sia stata Napoli perché a 18 anni andare via di casa non è stata facile, in una città diversa da Bergamo. Sono cresciuta da tanti punti di vista, sono riuscita a gestirmi e crescere da sola».

QUARANTENA – «Ho passato la quarantena ad allenarmi ogni giorno con il programma redatto dal Milan, ho guardato serie tv e scoperto nuove ricette perché mi piace molto mangiare».

MANCANZA DEL CALCIO GIOCATO – «Mi mancano le mie compagne, mi manca poter giocare e allenarmi tutte insieme». 

LA MANCANZA DI LEO – «Mi manca il mio nipotino Leo, non è propriamente mio nipote di sangue ma fa praticamente parte della mia famiglia essendo il figlio dei miei migliori amici. Gli ho conosciuti per caso quando giocavo nel Mozzanica e siamo diventati amici».

GIOIE E DOLORI CALCISTICI – «Giocare il mondiale ed essere arrivati ai quarti, la più grande bruciatura è stata la finale Scudetto contro la Juventus persa ai rigori». 

IN NAZIONALE – «Abbiamo voglia di stupire, siamo un gran gruppo. L’abbiamo dimostrato già al Mondiale ma vogliamo fare ancora meglio all’Europeo».

MORATA – «Morata è sempre stato il mio idolo. Lui è un giocatore particolare, sono innamorata di lui sia calcisticamente che umanamente. Non vedo l’ora di poterlo vedere allo stadio e fargli firmare la maglia che ho». 

PAPU GOMEZ – «Altra persona splendida, lo seguo sempre. Vado sempre allo stadio a vederlo e abbiamo una passione in comune: l’Atalanta». 

CORONAVIRUS A BERGAMO – «Le prime settimane facevo fatica ad addormentarmi perché temevo che arrivassero chiamate drammatiche dai parenti. Ho perso diverse persone che conoscevo. Questa cosa mi ha fatto tanto male, poi pian piano sono riuscita a trovare la forza per andare avanti, mi sento ancora più legato a Bergamo e sono orgogliosa di essere bergamasca».  

GANZ – «Il mister è malato di calcio, ci invia ogni giorno video suoi di gol per tenerci sempre attive. Con lui ho un bellissimo rapporto, ma in questa quarantena ho visto talmente tanti dei suoi gol che adesso gli conosco a memoria. Quello che mi ha trasmesso di più è sicuramente la grinta e il crederci fino alla fine come testimoniato dalle tante partite ribaltate sul finale in stagione». 

I NONNI – «Mia nonna si chiama Valeria, sono molto legata a lei così come a mio nonno che ora non c’è più. Lui era il mio supporter numero uno, mi manca tanto. Purtroppo non mi ha mai visto giocare con la maglia del Milan ed è scomparso mentre giocavo contro il Bari. Sembra fatto a posta ma da quel momento contro il Bari ne faccio sempre 2 o 3». 

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