Boban, causa contro il Milan: le motivazioni della sentenza in suo favore
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Boban, causa contro il Milan: le motivazioni della sentenza in suo favore

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Boban, Repubblica di questa mattina riporta internamente le motivazioni espresse dal tribunale di Milan sulla causa fatta al club rossonero

Boban, Repubblica di questa mattina riporta internamente le motivazioni espresse dal tribunale di Milan sulla causa fatta al club rossonero.

NESSUNA VIOLAZIONE- “L’ex dirigente non ha commesso «alcuna violazione» di obblighi contrattuali- si legge a pag. 36- rilasciando l’intervista alla Gazzetta dello Sport particolarmente critica nei confronti della gestione della società e sui contatti con l’allenatore tedesco Ralf Rangnick, l’ex campione rossonero non si è reso responsabile di «divulgazione non autorizzata di segreti o informazioni inerenti gli affari, i metodi, le operazioni e le relazioni della Società, dei suoi azionisti» e non c’è stata alcuna «violazione di segreti aziendali o rivelazione di informazioni riservate, con effetti potenzialmente dannosi»”.

RISARCIMENTO OTTENUTO- Sempre secondo quanto riportato da Repubblica, il risarcimento ottenuto è pari a 5,37 milioni di euro, oltre al riconoscimento di una sorta di diritto di critica nei confronti del club, in quando il giudice Antonio Lombardi ha stabilito che Boban non abbia divulgato nulla che non fosse già di dominio pubblico e riportato sui mezzi di informazione.

SI AL RICORSO- Il quotidiano spiega che  Il Milan presenterà ricorso. Inoltre, a dare una mano a Boban sarebbero state anche le testimonianza rilasciate da Paolo Maldini e Frederic Massara, i quali avrebbero ricostruito la situazione “allenatori contatti” per sostituire Marco Giampaolo (da Rangnick a Marcellino a Spalletti).

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