Italia femminile, Bertolini: «Abbiamo tanta fame e all'esordio siamo obbligate a fare una partita di alto livello»
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Italia femminile, Bertolini: «Abbiamo tanta fame e all’esordio siamo obbligate a fare una partita di alto livello»

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Bertolini: «Abbiamo tanta fame e all’esordio siamo obbligate a fare una partita di alto livello». Le parole del ct. dell’Italia femminile

Milena Bertolini ha parlato in vista di Euro 2022 ai microfoni del Corriere della Sera. Ecco le parole del ct. dell’Italia femminile:

FAME – «Abbiamo tanta fame. In Inghilterra, all’Europeo, inseguiremo un piacere personale e collettivo. Però ho avvertito le ragazze: non ci dobbiamo portare dietro il peso del passato e di quel Mondiale felice. Affogheremmo».

VALORI – «Il gioco come filo conduttore, la gestione della palla, il calcio palla a terra, la compattezza di una squadra che si aiuta, con giocatrici sempre vicine, collegate».

FRANCIA – «Partire bene significa indirizzare il girone: saremo obbligate a fare una partita di altissimo livello. Le altre? L’Islanda è molto fisica, il Belgio più simile a noi come caratteristiche».

STELLE DELL’EUROPEO – ««Ada Hegerberg, bomber della Norvegia: mi colpisce molto la sua forza interiore. Oltre ad essere tecnicamente fortissima, ha avuto il coraggio e il carisma di rinunciare alla Nazionale fino a quando la Federazione non ha concesso la parità di trattamento con gli uomini. Tanto di cappello. E Alexia Putellas, che ha vinto l’ultimo Pallone d’Oro: è leader della Spagna, una delle grandi favorite del torneo con l’Inghilterra padrona di casa. A seguire Svezia, Germania e Francia».

GIRELLI – «La alleno dai tempi del Brescia, ci conosciamo a memoria. Micidiale in area, come Sabatino, bravissima ad adeguare le sue caratteristiche alle esigenze della partita. Uno spasso in spogliatoio: Cristiana è un’imitatrice eccezionale, a fine carriera la vedo bene in televisione».

ITALIA MASCHILE – «L’Italia di Mancini ha vinto l’Europeo facendo qualcosa di eccezionale, uno svuotamento era fisiologico: è un fatto inconscio, difficile da gestire. Tenere alta la bandiera è una responsabilità che ci prendiamo ben volentieri».

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