Bruno Fernandes, la chiave tattica di Solskjaer: come Pioli può fermarlo
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Editoriali

Bruno Fernandes, la chiave tattica di Solskjaer: come Pioli può fermarlo

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Bruno Fernandes sarà sicuramente il pericolo numero uno della serata dell’Old Trafford. Un’analisi tattica sul portoghese

Tra le tante stelle del Manchester United da tenere d’occhio, Bruno Fernandes rappresenta sicuramente quella su cui prestare maggiore attenzione. Arrivato per una cifra intorno agli 80 milioni complessivi (bonus compresi) sul finale del mercato di gennaio del 2020, il portoghese ha cambiato decisamente volto alla squadra di Solskjaer, di fatto salvando la panchina del norvegese. Con un Marcus Rashford fuori dai giochi, gli occhi saranno tutti sull’ex Sporting Lisbona.

CON E SENZA BRUNO FERNANDES

Nell’avventura di Ole-Gunnar Solskaer al Manchester United esiste certamente un prima ed un dopo Bruno Fernandes. Di fatto a parità di gare (67 contro 64), i Red Devils sono infatti passati da 1,76 punti a partita a 2,06, con una percentuale di sconfitte dimezzata (da 12,73% a 6,4%). Da quando è a Manchester, il centrocampista classe ’94 non è sceso in campo in solo 3 occasioni. Numeri che testimoniano l’importanza vitale dell’ex Sporting Lisbona nello scacchiere tattico dell’allenatore nativo di Kristiansund. Ecco nel dettaglio come Bruno Fernandes entra in gioco.

REGISTA BASSO

La vera svolta data da Bruno Fernandes è stata in fase di primo possesso partendo dalla difesa. Nessun mediano a disposizione di Solskjaer ha infatti la qualità di poter lanciare in velocità le frecce Greenwood – Rashford dalla propria trequarti (come in foto). Per questo di fronte ad avversari che tentano un pressing alto, l’indicazione data al trequartista è quella di abbassarsi sulla linea dei vari Matic, Fred o McTominay per prendere in mano il palleggio o per verticalizzare rapidamente. In pratica, prende il ruolo di vero e proprio play basso.

TRA LE LINEE

Sulla trequarti avversaria, Bruno Fernandes può piazzarsi praticamente dove vuole alla ricerca dello spazio giusto. Contro una squadra più attendista, l’ex Sampdoria cerca di svariare alle spalle dei centrocampisti avversari in modo da dettare una linea di passaggio pulita per il giocatore in possesso di palla. Una delle caratteristiche principali del Manchester United è quella di riuscire a dare un’accelerata improvvisa ad un’azione all’apparenza soporifera. Indovinate chi è il giocatore che riesce a dare questo cambio ritmo appena entra in possesso?

UOMO ASSIST

Strettamente collegata alla circostanza precedente. Una volta che il portoghese riesce ad avere gli occhi verso la porta avversaria, per le difese sono dolori. Solskjaer ha studiato molto bene queste situazioni e raramente, quando Fernandes è in possesso fuori dagli 11 metri, lascia meno di 3 uomini dentro l’area. L’ordine è uno solo: inserirsi. Il pallone poi, arriva da sè. D’altronde, 73 assist in 3 stagioni e mezzo non si fanno per caso.

COME LIMITARLO

Una costante di tutte le situazioni di gioco in questo articolo elencate è la libertà concessa dagli avversari. Bruno Fernandes è un giocatore che al minimo spazio concesso, 9 volte su 10 punisce. Dunque Stefano Pioli può pensare ad una marcatura a uomo specifica su di lui, per lo meno nella metà campo difensiva dove l’energia ed i muscoli di Kessiè possono decisamente limitare l’estro del classe ’94.

Se il Milan di stasera opterà per un atteggiamento più coraggioso, allora la marcatura a uomo su Fernandes diventa quasi obbligatoria ma unita ad una linea di pressing ordinata in modo da sporcare le giocate del portoghese. Quest’ultima slide riportata risale ad un Manchester United-Tottenham di questa stagione. La mossa di Mourinho è stata di mettere Hojbjerg, teoricamente mediano davanti alla difesa, a tutto campo sul trequartista dei Red Devils. Il risultato finale fu 1-6, in una delle peggori gare del portoghese in maglia United.

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