Albertini: «Milan con una maturità diversa. Chi sarà decisivo? Le punte»
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Albertini: «Milan con una maturità diversa. Chi saranno decisivi? Gli attaccanti»

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Albertini: «Milan con una maturità diversa. Chi sarà decisivo? Le punte». Le parole dell’ex centrocampista rossonero

Demetrio Albertini ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Le parole dell’ex centrocampista rossonero sul momento del Milan.

SCUDETTO – «Penso sia difficile che la lotta si risolva in anticipo, vedo invece una corsa punto a punto tra le prime tre. Ma dico anche che nel Milan ora come ora ci sono tutti gli ingredienti giusti per restare in testa fino alla fine del campionato

ALLUNGO DEL MILAN – «Guai a pianificare, sarebbe assolutamente controproducente. Il concetto è semplice: sei primo e hai dei punti di vantaggio, devi solo pensare a vincere tutte le partite. In questo modo sei sicuro di arrivare davanti. È il pensiero che guidava il mio Milan, e sarà lo stesso adesso

PRESSIONE DA PRIMI – «Ho vinto campionati sia gestendo che rimontando, e vi garantisco che la pressione rischia di schiacciare molto di più chi insegue. Staccare le rivali è possibile solo se loro sbagliano e frenano, chi sta davanti deve pensare soltanto a non sbagliare: l’occasione per andare in fuga è la partita con il Bologna, non quello che succederà in Juve-Inter. Se poi le cose non andranno come sperato, il vantaggio consentirà al Milan di ricaricare energia e pensare alla partita successiva

COS’HA IN PIÙ IL MILAN RISPETTO AD INTER E NAPOLI – «Una consapevolezza, una maturità, che prima non c’era. Guardate il modo in cui hanno risposto a situazioni delicate come gli errori arbitrali nella partite con Spezia e Udinese. Una squadra non pronta, magari, si lascia travolgere dall’umore della tifoseria, Stefano Pioli e i suoi invece no: hanno rialzato la testa e sono ripartiti. Sono stati bravissimi a gestire l’ambiente

UOMO DECISIVO – «Tonali è il simbolo del Milan che è arrivato fin qui. Insieme a lui anche i compagni di difesa e Maignan, un ottimo portiere che ha garantito grande regolarità tra i pali. Quando si fanno i conti, però, sono gli attaccanti a decidere, e Pioli con quei tre è messo benissimo. Giroud è chirurgico, Leao dà fantasia e Ibra è un fuoriclasse tornato al momento perfetto. Immaginate Ibra che firma la rete decisiva per la conquista del titolo: a 40 anni, basterebbe per rendere anche questa sua stagione indimenticabile

BRAHIM DIAZ – «Ha spaccato il derby da subentrato, può farlo ancora quando la temperatura si alzerà ancora. Magari non giocherà sempre da titolare da qui alla fine, ma ha tutto per diventare il dodicesimo uomo di quelli che i tifosi non dimenticano, perché ti hanno aiutato a vincere

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