Tuchel: «Mi ispiro a Rangnick e Sacchi, vi spiego perché»
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Tuchel: «Mi ispiro a Rangnick e Sacchi, vi spiego perché»

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Tuchel, tecnico del Chelsea, ha rilasciato una breve dichiarazione ai microfoni della Gazzetta dello Sport, ecco le sue parole

Tuchel, tecnico del Chelsea, ha rilasciato una breve dichiarazione ai microfoni della Gazzetta dello Sport, ecco le sue parole:

«Lasciatemi dire che il mio primo allenatore è stato mio padre, poi ho avuto uno straordinario coach come Ralf Rangnick che ci ha detto che non è sempre necessario correre sempre dietro alla punta, ma si può giocare anche in maniera differente. È stato rivoluzionato. Poi negli anni tante persone mi hanno aiutato ad accrescere la mia opinione del gioco: sono grato a Jupp Heyncknes, la mia prima partita nella Bundesliga è stata contro di lui, un 2-2. È un idolo, ma mi ha trattato come un amico, come un figlio. È stato straordinariamente cortese, mi ha fatto capire che tipo di gentleman devi essere per raggiungere il vertice. Quando vedevo giocare l’Ajax di van Gaal, l’Arsenal di Wenger, il Milan di Sacchi… Io sentivo qualcosa di diverso, non capivo il dettaglio, ma era bello da vedere. Più tardi ho capito quanta influenza ha la società, l’allenatore, quanta importanza ha il ruolo. Sono stato contento di vedere Guardiola e il Barcellona crescere, forse il livello più alto in quegli anni. Ogni partita mi ha quotidianamente portato a migliorare».

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