La Scala: «Siamo preoccupati per il bilancio, i ricavi stentano clamorosamente»
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La Scala: «Siamo preoccupati per il bilancio, i ricavi stentano clamorosamente»

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Il vicepresidente dei piccoli azionisti del Milan Giuseppe La Scala ha parlato dell’attuale, delicata, situazione rossonera

Giuseppe La Scala, vicepresidente dei piccoli azionisti del Milan, ha commentato la situazione dei rossoneri, in particolar modo esprimendosi sul bilancio disastroso del Diavolo pubblicato pochi giorni fa. Queste le sue parole all’Adnkronos:

«Non ci aspettavamo questa situazione di bilancio. A metà giugno, per bocca dello stesso Scaroni, si parlava di un passivo di 90 milioni. E’ ovvio che siamo preoccupati. La nostra preoccupazione non è tanto per la solidità della società perché Elliott garantisce la tranquillità assoluta sotto il profilo finanziario. Il Milan non ha il minimo rischio di insolvenza, perché c’è sempre un azionista che continuerà a ripianare le perdite, ma finché manca un equilibrio tra entrate e uscite il rischio è che continuiamo ad avere limitazioni sul mercato. E non a caso nella relazione al bilancio si parla del rischio di sanzioni economico-finanziare o sportive da parte della Uefa per il fair play finanziario, per questo è stato deciso un accantonamento di circa 6 milioni di euro»

Sulla cessione dei big a gennaio – «La società non si preoccupa di rassicurarci in alcun modo, c’è un dialogo formale ma nessun tipo di anticipazione. In ogni caso per non cedere i big bisogna alzare sotto altri profili i ricavi, che al momento stentano clamorosamente. L’anno scorso il commerciale è addirittura peggiorato e non mi pare che ci siano prospettive di grandi sponsor. Inoltre per rafforzare la rosa servono delle cessioni, perché altrimenti non te lo permettono le norme sul fair play finanziario. Poi, sul fronte sportivo, mi domando quale sia il progetto di questa proprietà. Rilanciarsi con i giovani vuol dire iniziare un percorso per valorizzare la rosa che richiede anni, quindi ci saranno ancora problemi di ricavi»

Sull’esonero di Giampaolo – «L’esonero di Giampaolo era inevitabile, perché non ha avuto la lucidità di capire cosa stava succedendo e come ovviare. E sulla scelta di Pioli non appartengo alla schiera dei negativi a priori, ma certamente non fa pensare a un’operazione di lungo respiro. Quindi, rischia di essere un’altra stagione anonima anziché di rilancio. La Champions tecnicamente è ancora nelle corde di questa rosa, ma al momento siamo lontani e la concorrenza non dorme»

Sul nuovo San Siro – «La società ne ha bisogno e ristrutturare San Siro sarebbe un inferno. Ma è un’operazione che dal punto di vista finanziario deve ancora essere spiegata: ci dimostrino che porta i soldi alla società, oltre ad avere uno stadio più bello. Poi il fatto che lo stadio si debba fare con l’Inter non è proprio una cosa che ci entusiasma, preferiremmo avere una casa nostra».

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