Dida: «Donnarumma? Ha superato un problema, ora lavoriamo su altro»
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Dida: «Donnarumma? Ha superato un problema, ora lavoriamo su altro»

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Dida intervistato da Gazzetta dello sport alla vigilia della gara tra Milan e United, l’ex portiere rossonero ricorda i tempi passati.

Dida intervistato da Gazzetta dello sport alla vigilia della gara tra Milan e United, l’ex portiere rossonero ricorda i tempi passati, partendo dallo storico goal di Kakà nella notte di Manchester del 2007: «In fondo la qualificazione nacque lì, con una stupenda partita di Kakà. Una gara fondamentale per la sua carriera».

SE SENTE ANCORA KAKÀ- «Ma sì, ogni tanto ci parliamo al telefono ed è contento della strada che ho intrapreso in Italia. Dallo staff adesso sto imparando tanto, un giorno vorrei fare l’allenatore, non soltanto il preparatore dei portieri, perché mi piacerebbe davvero tanto stare in panchina e decidere come schierare la squadra. Ma quel giorno è lontano».

UN PO’ MILANESE- «Milanese, italiano e milanista. Ho vissuto qui dieci anni, sono super felice. L’Italia mi ha fatto crescere tantissimo, non soltanto sul piano tattico. Conosco la lingua e in un futuro questo mi aiuterà, ho studiato a Coverciano, ma non è soltanto questo. E’ un senso di appartenenza. Il Milan è casa mia, anzi casa nostra. Anche di Kakà e di tanti altri che sono passati di qui».

MILANO- «Mi ha fatto crescere, anche nel carattere. Un paese diverso, abitudini diverse. Suggerimenti che mi hanno plasmato anche come essere umano, non soltanto come giocatore».

SU DONNARUMMA- «Un grande talento. E’ un ragazzo tranquillissimo, ma sente tanto la partita. Adora il Milan, è molto legato alla squadra e lo fa capire».

ESPERIENZA STADI VUOTI- «Perché gli stadi sono vuoti, come ricorda lei, e quindi sentite quello che prima non potevate percepire. Ma un portiere deve gestire un reparto. Gigio urla e fa bene».

UN PROBLEMA SUPERATO- «Primo punto debole era appunto la comunicazione, ma Gigio lo ha superato. Stiamo lavorando su tanti aspetti, ma già
da questo punto di vista Donnarumma è migliorato. Un portiere non può concedersi debolezze, deve dirigere».

COME SI CRESCE TRA I PALI- «Parando, parando. Bisogna allenarsi tutti i giorni e se capita anche in partita. Gigio è alto, ha una bella corporatura e tanti margini di miglioramento in tutti i fondamentali. E’ stato in campo per una sequenza di rigori infinita contro il Rio Ave, in Portogallo. Ecco, quelle sono
le situazioni che ti fanno crescere».

E SERVE UN ATTACCANTE- «Ecco, appunto. Avete presente Sheva? Io ogni tanto mi riguardo quella partita, come quelle del 2007. Che incroci fantastici».

SULLO UNITED- «Però il gol all’ultimo momento ci aiuta molto, l’1-0 non sarebbe stato facile da ribaltare. Loro recuperano giocatori, noi pure. Siamo fiduciosi».

KESSIE IL RIGORISTA- «La sua forza è la tranquillità. Mi ha detto: voglio farti gol su rigore. Ho risposto che deve aspettare, prima mi devo allenare un po’, poi vediamo».

SU IBRA- «Ibra è Ibra. Quando se la sentirà prenderà il pallone, lo metterà sul dischetto e deciderà la partita. Anche per questo sono fiducioso».

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