Boquete a Milan Tv: «Spero di segnare molto, in futuro vorrei allenare»
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Boquete a Milan Tv: «Spero di segnare molto, in futuro vorrei allenare»

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Boquete

Boquete è uno dei perni della formazione di Maurizio Ganz e sta disputando una grande stagione: le sue parole al canale tematico

Intervistata da Milan Tv, Boquete ha parlato del suo ambientamento a Milano e delle sue idee per il futuro:

«Vero è una calciatrice con grande esperienza. Ho giocato in 8 paesi diversi e adesso sono 15 anni che sono una calciatrice. Ho la stessa passione di quando ero piccola. All’età di 5 o 6 anni ho cominciato a giocare con gli altri bambini del mio paese ma non mi facevano giocare spesso e quindi ero costretta a stare seduto in panchina. La regola dei bambini e delle bambine non mi piaceva ma io mi allenavo tutti i giorni. Sono una ragazza tranquilla ma voglio sempre vincere».

SULL’ESORDIO: «Ricordo che la maglietta era molto lunga e la mia famiglia che mi sosteneva. Ero molto contenta».

IL CAMPIONATO ITALIANO: «Il campionato italiano mi mancava e sono venuta qui perchè volevo giocare nel Milan, un club storico. Il campionato italiano mi ha sorpreso perchè ha intensità con giocatrici forti e hanno grande qualità. L’Italia è pronta a competere con i grandi campionati».

SULLE COMPAGNE: «La squadra, le compagne, tutto è fantastico. Sono fortunata ad essere nel Milan. Abbiamo tutto per allenarci bene e per competere al meglio. Vogliamo lottare per titoli importanti e vincere con la Juventus.».

RITUALE PRE-PARTITA: «Non ho bisogno di grandi cose. Il lavoro si fa durante la settimana mentre nel weekend bisogna sfruttare le proprie opportunità. Qualche volta ascolto un po’ di musica prima delle partite».

SULLA VOGLIA DI GOAL: «Spero di segnare molto qui. Festeggio pensando alla mia famiglia con un’esultanza che abbiamo scelto quando sono partita dalla mia famiglia. Utilizzo un’esultanza che assomiglia al polipo perchè è il cibo della regione da cui provengo».

SULLE SUE CAPACITA’: «Non so fare molte skills perchè mi ricordo che mio papà mi diceva che non era importante. Mi concentravo sui tiri, i controlli e i passaggi. Se lo spettacolo è bello e si diverte torna a guardare un’altra partita. Il calcio femminile è cresciuto ma dovrà farlo ancora».

SUL FUTURO: «Un giorno mi piacerebbe diventare allenatrice professionista o nel calcio maschile o femminile anche perchè lo sport è uguale. Se voglio arrivare al massimo e il massimo sarà il calcio maschile allora potrei sedermi su una panchina di una squadra maschile».

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