HANNO DETTO
Conferenza stampa Conceicao: «Un club come il Milan deve stare sempre in Champions. Pulisic? Vediamo domani. Faccio un appello ai tifosi»
Conferenza stampa Conceicao: il tecnico portoghese presenta la sfida di domani in Champions League contro il Girona
Conceicao, nuovo tecnico del Milan, presenta la sfida di domani contro il Girona. Ecco le parole riportate LIVE da Milannews24.
MILAN-GIRONA – «Penso che le partite e le condizioni sono tutte diverse. Stare nella migliore competizione per club al mondo è una motivazione grandissima. Il Milan deve essere sempre presente, stiamo cercando di qualificarci tramite il campionato. Con il Porto siamo stati 6 in Champions League con ottavi e quarti di finale, col Milan cercheremo di arrivare il più avanti possibile come la nostra storia impone. Domani sarà una partita molto importante per noi».
POCO TEMPO A DISPOSIZIONE – «A prescindere dal poco tempo che abbiamo avuto, i ragazzi erano concentrati sulla preparazione della partita. Questo è un lavoro a livello emozionale e mentale, io come allenatore devo trovare la chiave giusta. Dobbiamo essere tutti i giorni qua ed essere motivati per lavorare e per avere l’evoluzione che vogliamo noi come squadra. I giocatori devono mettere in campo in tutte le competizioni quello che vogliamo noi. Questo è quello che mi aspetto».
CONTINUITA’ – «Le partite sono tutte diverse, Champions o campionato. Stiamo lavorando per ottenere la continuità giusta per essere presenti in questa competizione anche l’anno prossimo. L’ho disputata per diversi anni con il Porto, e ora qui dobbiamo portare il club a seguire la storia per andare avanti. Domani partita molto importante per noi».
PROBLEMA MENTALE – «Mi è capitato anche di peggio, ma succede. Giochiamo contro gli avversari eh, non è che se giochi contro squadre teoricamente inferiori ci sono momenti in cui la squadra avversaria è sopra, fa parte del calcio. Ci sono momenti in una partita, ci sono tanti dettagli importanti. La base non deve essere negoziabile. Se c’è da soffrire c’è da soffrire, se c’è da difendere di più c’è da difendere di più, poi quello che conta di più è il risultato. Contro la Juve ci è mancato qualcosa nel secondo tempo? Assolutamente sì. I giocatori sono coscienti che c’è da lavorare per migliorare, ed è importante che ci sia questa base per avere l’evoluzione che abbiamo noi».
MERCATO E APPELLO AI TIFOSI – «Quando ho detto quella cosa sui cambi non era una critica ma una realtà. Domani abbiamo 12-13 giocatori della prima squadra, 3 portieri, e tre ragazzini: Camarda, Zeroli e Bartesaghi. È un messaggio anche per i tifosi, l’anima del club: in questo momento siamo qua noi, devono appoggiarci, devono essere il dodicesimo uomo. Anzi, il primo. Senza di loro il club non esiste. Senza l’anima degli appassionati non esiste il club. Io farò di tutto, i giocatori faranno di tutti, ma c’è bisogno del loro supporto. Domani è importantissimo, siamo in emergenza e abbiamo bisogno di tutti: vinciamo tutti, pareggiamo tutti e perdiamo tutti. Non sono bello, non sono simpatico, va bene. Ma ora sono qua io. I giocatori sentono l’ambiente fuori. È importante mettersi tutti insieme. Dovevo dirlo, lo sento. Vedo troppe divisioni in un club storico. È il Milan che ci perde, non io o i giocatori. I tifosi del Milan cominciano ad un anno e sono tifosi per tutta la vita. Secondo me è molto importante».
PULISIC E WALKER – «Christian rimane con noi, abbiamo allenamento domattina, vediamo come sarà. Non voglio rischiare di perderlo per un mese o per due mesi. Può andare in panchina ma è meglio non rischiare. Ma sta con noi in ritiro. Dopo, sulle altre cose: la partita di domani è la cosa più importante».
RENDIMENTO ATTACCANTI – «Io come allenatore e come ex giocatore ho avuto sempre l’opinione che i difensori centrali e i portieri sono colpevoli per i gol, così come non sono d’accordo quando non si vince perché l’attaccante non segna: è un processo collettivo. Bisogna trovare un equilibrio, se loro fanno tutto quello che gli chiedo a me va bene perché poi segnano gli altri: l’importante è il risultato finale. Voi vedete i numeri giustamente, io da allenatore vedo anche altre cose».
PAVLOVIC – «È a disposizione del gruppo. Non è colpa sua se non ha ancora giocato, si è allenato bene, anche con una voglia incredibile: a volte esce dalla posizione e non mi piace tanto. Le scelte sono le mie, domani abbiamo due difensori centrali ma posso anche mettere un centrocampista per giocare lì».
PROBLEMA DI STANCHEZZA – «È un problema di allenatore. È l’allenatore che deve spiegare cosa vuole, sono io che devo fare qualcosa in più e sono qua per quello».
OBIETTIVO SEMIFINALE – «Grazie per queste aspettative alte (ride, ndr). È giusto dirlo così. Sono stato vicino vicino quando ho affrontato il Chelsea e il Liverpool nei quarti di finale. Io ho questo segno di arrivare dopo i quarti. Quando non lo so. Questa squadra può farlo? Noi prepariamo le partite per quello. Quello che posso dire è che da domani faremo il massimo per arrivare il più lontano possibile in questa competizione».