Conferenza stampa Fonseca: le parole del tecnico
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Conferenza stampa Fonseca: «Il problema del Milan è mentale, io sono qui per risolverlo. Col Genoa giocheranno dei giovani»

Milan news 24

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Conferenza stampa Fonseca: il tecnico presenta da Milanello la sfida di domani contro il Genoa a San Siro. Le parole

Giornata di vigilia in casa Milan, che domani affronterà il Genoa San Siro nella sfida valevole per la sedicesima giornata della Serie A 2024/25. Milannews24 segue LIVE la conferenza stampa di Paulo Fonseca dalle 14.15.

I GIORNI DOPO MILAN STELLA ROSSA – «Per me era facile dopo la partita parlare solo della vittoria o delle 4 vittorie consecutive che abbiamo in Champions League. Ma domani il Milan fa 125 anni e noi dobbiamo stare all’altezza di questa storia e per me non era così. Con questo atteggiamento non possiamo stare all’altezza della storia, di un club che ha fatto la storia del calcio. Ho già detto alla squadar quello che penso, come faccio sempre. Ho già parlato con i giocatoroi con cui volevo parlare. Per me siamo pronti per domani per avere un giorno all’altezza della storia del Milan».

THEO HERNANDEZ E I GIOCATORI CON CUI HA PARLATO – «In questo momento non ho niente da aggiungere a quello che ho detto. Ho parlato con i giocatori, ovviamente non dico qui i nomi di quelli con cui ho parlato. Ho fatto vedere quello che io penso, come sempre, negli occhi. E per me dobbiamo andare avanti».

IL CLIMA NELLO SPOGLIATOIO E LE PAROLE DI CALABRIA SUI SOCIAL – «Dopo la partita sono arrivato nello spogliatoio e penso che tutti lo stesso feeling. Per me questo è stato molto positivo, è stato un primo step per capire quello che è successo. Dopo che abbiamo parlato la squadra ha lavorato bene, l’atmosfera è buona come è stato sempre. Noi siamo una famiglia e dobbiamo risolvere il problema nello spogliatoio ed è quello ceh abbiamo fatto».

THEO TITOLARE O NO – «Domani giocherà la squadra che io penso che sia migliore per vincere la partita. Delle scelte bisogna aspettare domani perché oggi non sono pronto a dire niente dei giocatori che vanno a giocare».

SE SENTE L’APPOGGIO DELLA SOCIETA’ DOPO LE DICHIARAZIONI – «Come sempre abbiamo parlato, voi sapete che siamo stati alla festa del settore giovanile e ci siamo parlati come sempre. Ho sentito l’appoggio della società come sempre».

LO SFOGO PUBBLICO CONTRO I GIOCATORI – «Io dico sempre la verità. E’ difficile nascondere quello che io sento dopo la partita. Io penso che devo essere sempre onesto ed era quello che io sentivo e che ho detto. Dopo a volte devono passare messaggi importanti. Io ho avuto questa necessità, ovviamente voi non siete dentro e non sapete tutto. Ma io ho avuto questa necessità».

I PIU’ GIOVANI GIOCHERANNO – «Questo progetto del Milan Futuro è un progetto importante per far avere ogni volta più giocatori del settore giovanile in Prima Squadra. Noi dal primo giorno lavoriamo sempre con i giocatori del Milan Futuro. Posso dire che domani vedremo qualcuno in campo».

SI ASPETTAVA LE DIFFICOLTA’ NEL RAPPORTO CON I SENATORI DELLA SQUADRA – «Si, a questo livello è normale, è perfettamente normale avere queste situazioni. Io sono pagato anche per cercare soluzioni e risolvere problemi. E’ quello che sto facendo e che so. Mai chiudo gli occhi per i problemi, io affronto i problemi, non mi nascondo. Io sono qui pronto per risolverli perchè è normale in tutte le squadre e tutte le famiglie. Noi siamo una famiglia ed è normale avere problemi».

SEGNALE DI DEBOLEZZA ALL’ESTERNO – «Non sono preoccupato di questo. Onestamente non sono preoccupato con quello che gli altri posso pensare. Se fossi preoccupato di questo sarebbe difficile lavorare. Tutti pensano cose diverse e hanno opinioni, ma sono io che sono qui, come è la squadra, come vive la squadra, sono io che conosco i giocatori e vedo come lavorano tutti i giorni. E’ così e non posso onestamente stare ad agire in funzione di quello che pensano le persone».

SE CAMARDA SEGNA IL PRIMO GOL AL MILAN DAVANTI A VAN BASTEN – «Fai bene a farmi questa domanda. Io penso che è importante dire una cosa. Noi dobbiamo lasciare Camarda crescere con equilibrio. A volte le aspettative, le pressioni che si fanno su questi tipo di giocatori giovani non sono buone. Per favore, non dobbiamo creare qualche tipo di pressione su Camarda. Lui è un giocatore giovane equilibrato in questo momento, lasciamolo continuare con equilibrio. Io sono attento al lavoro di Camarda, devo pensare sempre bene l’utilizzo di Camarda. Questi giovani devono giocare nel tempo giusto, momento giusto. Non dobbiamo creare questa pressione ad un giovane come Camarda che ha qualità ma deve continuare a crescere. Non deve avere questo peso e questo obbligo di essere decisivo. Lasciamolo fare il tragitto che deve fare in questo momento».

COSA FARE PER NON RIPETERE GLI STESSI ERRORI DIFENSIVI DOPO 5 MESI – «Io della partita con la Stella Rossa di cui sta parlando mai ho parlato di questioni tattiche e tecniche perché per me il problema non è stato tattico o tecnico. Per me l’unico problema che abbiamo avuto è stato di atteggiamento e ovviamente questo influenza le altre cose. Non è stato un problema difensivo, loro non hanno creato praticamente nulla. Penso che la squadra difensivamente sta molto meglio. Non è stato un problema tattico».

HA GESTITO ALTRE VOLTE QUESTE SITUAZIONI – «Si io nella mia carriera mi è già successo, come a tutti gli allenatori, questo tipo di situazioni. Questo è normale e noi dobbiamo fare quello che crediamo per risolvere le situazioni. Qui magari sono diverse e specifiche e si fanno paragoni con altre che ho avuto perché sono giocatori diversi, club diversi, tempo diverso, tante cose diverse che influenzano le situazioni. Ma ho già avuto altre situazioni».

SE HA AVUTO IL DUBBIO DEL CHI ME LO FA FARE – «Ovviamente se pensiamo che arriviamo a questo livello e è tutto rose e fiori non è vero. A questo livello noi abbiamo sempre queste situazioni perché è lo status, la condizione dei giocatori. E’ così in quasi tutti i grandi club. Non c’è nessun grande club che non ha questo tipo di situazioni».

LA SOCIETA’ SAPEVA COSA AVREBBE DETTO NEL POST MILAN STELLA ROSSA E SE I DIRIGENTI HANNO PARLATO CON LA SQUADRA – «No non hanno fatto, non c’era necessità. Se sapevano di mercoledì dello sfogo? Dopo ho parlato con la squadra e poi con la società e gli ho detto come normalmente parliamo di quello che succede con la squadra».

COSA MANCA AL MILAN – «Possiamo cominciare dall’inizio, penso che abbiamo già fatto questo esercizio. Io ho tutto il tempo per voi. Appena arrivato qui io volevo cambiare il modo di giocare. Sono arrivato qui con 15 giocatori. Siamo andati in America con 15 giocatori e tanti ragazzi a fare 4 settimane di prestagione non erano i giocatori che erano stati importanti nel passato del Milan, i più importanti erano in nazionale. Ci siamo allenati e abbiamo fatto le cose bene, è andato molto bene. Ma non con i giocatori che erano in nazionale. Sono arrivati 8 giorni prima della prima partita di campionato. Non è che in 8 giorni possiamo cambiare tutto. E’ cambiato molto, non dico meglio o peggio, ma per quello che io volevo e credo. Dopo questo è stato difficile allenatore perché giochiamo 3 giorni in 3 giorni. Per lo step che volevo dare c’è bisogno di più tempo ma per me abbiamo cambiato già cose importanti per me e abbiamo avuto buone partite. Non abbiamo avuto buoni risultati in Italia che volevamo, ma abbiamo avuto delle buone partite. E penso se facciamo un’analisi di tante cose che era la squadra all’inizio e di come è adesso, abbiamo un progresso. Il problema per me è mentale, è quello che ho detto. Io sento che questo a volte è una montagna russa. Abbiamo avuto partite come Empoli, Sassuolo, anche a Bergamo abbiamo fatto buone cose. Il Real Madrid ha avuto più problemi difensivi, hanno creato più col Real Madrid che con noi. Il nostro problema è stato il secondo tempo che non abbiamo attaccato come abbiamo fatto il primo, ma abbiamo fatto delle cose buone. Ma dopo arriviamo qui in Champions League e non abbiamo avuto l’ambizione mentale di continuare a crescere perché non abbiamo avuto l’atteggiamento mentale di cui abbiamo bisogno per continuare a crescere. E la squadra all’interno della prestazioen viene qui. Non è che la squadra non sta giocando, è questo, la forma della partita, di avere questo atteggiamento in determinate partite. Quando la squadra pensa di avere facilità della partita, perché contro la Stella Rossa in casa, ha questo disprezzo qua, presunzione in determinate partite. E’ questo il problema».

PASSATO E PRESENTE DEL MILAN – «Io sono ritornato indietro al tempo in cui non ero qui. Le ultime 10 partite dello scorso anno ho guardato quello di cui si parlava ed era lo stesso, non è cambiato. Non possono dire che è solo questa stagione, io ho sentito quello che le persone qui parlavano dell’atteggiamento della squadra».

NECESSITA’ DI NUOVI LEADER E IL CAPITANO – «La mia opinione? Quando sono arrivato qui il Milan aveva già 3 capitani: Calabria, Theo e Rafa. Immagina che si parla di tutti. Immagina se io cambio il capitano, voi mi ammazzate perché ho cambiato il capitano perché non ho personalità… Io ho fiducia nel capitano che abbiamo. Se sono d’accordo è un’altra cosa. Ma io ho rispettato la gerachia della squadra e continuerò a rispettarla fino al momento che deciderò o no se devo cambiare E’ una possibilità».

MILAN USCITO DALLA CORSA SCUDETTO OPPURE CI SPERA ANCORA – «Come sempre voglio essere onesto. Io penso che è più difficile adesso, ma dentro di me io continuo a crederci. Che posso dire di più? Non è che è facile, ma continuo a crederci».

SE SI QUALIFICA IN CHAMPIONS SENZA VINCERE LO SCUDETTO COME REAGIREBBE – «Io adesso penso solo alla partita di domani. Siamo in un’ottima condizione in Champions ma vogliamo fare lo stesso in Serie A. Per questo devo pensare solo alla partita di Serie A».

PUO’ BASTARE L’ATTEGGIAMENTO DI 2 GIOCATORI PER CRITICARE LA PRESTAZIONE CON LA STELLA ROSSA – «Anche di uno».

ERRORE DI MUSAH SUL GOL DELLA STELLA ROSSA – «Non sono d’accordo e spiego perché. Fino a Cagliari abbiamo avuto questo problema di non difendere bene le situazioni di cross, non guardare l’attaccante ma solo la palla in area, la postura corporale. Dopo Cagliari mai abbiamo avuto questo problema. Abbiamo migliorato tanto, la partita di Bergamo non abbiamo mai avuto problemi, ma abbiamo preso un gol dove un giocatore si è seduto sulla schiena di Theo che è fallo in qualche parte del mondo. Dopo abbiamo avuto un problema su un corner. Non penso che il problema di difesa di area, ma di corner. La partita con la Stella Rossa abbiamo difeso bene le situazioni dentro l’area. Musah ha perso la palla e tiro di fuori, non è un problema specifico di difesa di area. Onestamente penso che in questo i nostri difensori hanno avuto tanto progresso».

COME STA FONSECA – «Bene, sto sempre bene».

COSA PENSA DI JIMENEZ – «Sta bene. Jimenez può giocare terzino destro e sinistro, esterno destro e sinistro. Ha questo polivalenza che è buona».

RIPETERE LA GESTIONE DI LEAO CON ALTRI GIOCATORI – «No ogni giocatore ha la sua personalità e particolarità. Giocatori diversi diverse strategie e modo di attuarle. Non è perché Leao sta facendo bene che io penso che dobbiamo fare lo stesso agli altri giocatori».

QUANDO SI VEDRA’ IL MILAN DI FONSECA A LIVELLO MENTALE, FISICO, TATTICO, TECNICO – «Io già ho visto un Milan come mi piace in diverse partite. Quello di cui abbiamo bisogno è essere costanti. Quando lo vedremo? Non sono un mago, non posso dirlo. E’ un po’ come la montagna russa, magari domani. Io quello che voglio è avere una squadra più costante. Principalmente è questa questioen di atteggiamento. Possiamo sbagliare tatticamente e tecnicamente, quello che è difficile capire per me è questa incostanza mentale della squadra. E’ risolvibile? Si, non come il cavallo ma penso di si. Sono sicuro di si. Le cose si guadagnano con l’esperienza, è così».

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