Milan-Sampdoria: cambia il modulo ma non gli uomini

Il Milan con la Sampdoria dovrebbe schierarsi con un nuovo modulo ma scenderanno in campo comunque 5 fedelissimi di Gattuso

La partita di questa sera con la Sampdoria ha per il Milan un’importanza maggiore rispetto a quello che si sarebbe aspettato prima del derby. I rossoneri devono ritrovare certezze dopo le due sconfitte consecutive mentre il tecnico Gennaro Gattuso deve dimostrare di avere le capacità di riportare la squadra in Champions League se vuole mantenere il posto. Ieri l’allenatore in conferenza stampa ha chiesto ai suoi giocatori di assumersi maggiori responsabilità in campo e mettere più personalità in campo. La svolta passa anche da un cambio di modulo ma visto il momento di difficoltà Gattuso non ha intenzione di stravolgere la squadra e per questo si affiderà per la maggior parte ad alcuni suoi fedelissimi. D’altronde la partita con il Betis Siviglia ha dimostrato che le seconde linee rossonere al momento non possono garantire la stessa qualità dei titolari.

Come sottolinea la Gazzetta dello Sport, il Milan oggi dovrebbe schierarsi con il 4-4-2 ma gli uomini in campo non dovrebbero essere molto diversi da quelli visti nel derby e nella maggior parte delle partite precedenti. Alessio Romagnoli con i suoi 900 minuti resterà al centro della difesa e ora che indossa anche la fascia di capitano si è assunto il compito di guidare la squadra in campo. A centrocampo verrà confermato Lucas Biglia (858 minuti), che porta esperienza ed equilibrio nella mediana. Gattuso avrebbe sicuramente schierato anche Franck Kessié ma l’ivoriano si è infortunato prima della sfida con i blucerchiati. Sulle fasce troveranno spazio Suso e Giacomo Bonaventura, che dovranno sacrificarsi maggiormente in fase di copertura, mentre in attacco non può mancare Gonzalo Higuain. Il tecnico rossonero ha sottolineato come le prestazioni sottotono dell’argentino dipendono molto dal fatto che la squadra fatica a supportarlo ma allo stesso tempo gli ha chiesto di spendere energie sul campo piuttosto che a protestare.