Salvatori Rinaldi: «La chiamata del Milan dopo l'infortunio è stata speciale»
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Salvatori Rinaldi: «La chiamata del Milan dopo l’infortunio è stata speciale»

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Salvatori Rinaldi, al canale ufficiale Twitch del Milan, ha parlato della sua esperienza in rossonero e della prima chiamata ricevuta

Intervenuta al canale ufficiale Twitch del Milan, nel programma Ac Milan Talk,  l’attaccante della squadra femminile rossonera, Salvatori Rinaldi, ha dichiarato:

NOME SULLA MAGLIA – «Ci tengo moltissimo al mio doppio cognome. Mio padre sul lavoro si presenta solo con Rinaldi, quindi per una sua preferenza ho scelto questo. È per comodità».

LETTURE IN QUARANTENA – «Quest’anno ne ho letti una sessantina. Mi è sempre piaciuto leggere, con la quarantena ho avuto una spinta in più. Sto leggendo “Il barone rampante” di Italo Calvino, era un classico che mi mancava. Che generi mi piacciono? Sto un po’ lontana dai fantasy, quelle storie inventate… Siccome io sono già nel mio mondo strano mi piace leggere per apprendere (ride, ndr). Filosofia, medicina, fotografia… Ne ho tanti, mi sono data un metodo: alterno un classicone ad un romanzetto. Ora sono alle prese con la tesi, ma ci vorrebbe una laurea per stare in contatto con la segreteria dell’Università (ride, ndr). Sto lavorando alla tesi ora».

COME STA LA NONNA – «Segue sempre le partite, anche grazie al fatto che oggi il Femminile possa essere seguito. Vorrei tanto rivederla, lei è in Abruzzo con tutta la mia famiglia, mentre mia sorella è in Francia».

SOPRANNOME – «Rinaldinha è uno dei primi soprannomi che mi hanno dato gli amici amici di papà, lui giocava quando ero piccola».

COME HAI REAGITO QUANDO HAI SAPUTO DELL’INTERESSE DEL MILAN? – «Ho avuto un momento di spicco in carriera con la Fiorentina, in due anni abbiamo vinto Campionato, Supercoppa e Coppa. Sono sempre stata molto ambiziosa, volevo fare un’esperienza all’estero e sono andata in Spagna. La chiamata del Milan è stato un rinascere dopo un brutto infortunio. È il club più titolato al mondo, ti sale l’orgoglio. La chiamata mi ha riempito di orgoglio e responsabilità. L’anno che il Milan si interessò a me segnai proprio un gol contro le rossonere che non le permise di andare in Champions… (ride, ndr). Provate ad immaginarvi una chiamata del Milan… Quella è stata la mia reazione».

FIADONI O ARROSTICINI? – «Arrosticini, i fiadoni hanno i carboidrati».

CON CHI VIVI A CASA – «Sono con la mia coinquilina, Laura Fusetti, che sta cucinando, c’è anche Alessia Piazza che da una mano. Sono le più brave a cucinare. Laura fa il pane e grissini. Poi c’è un quadro che ho fatto con Miriam Longo. Nel momento in cui ci è arrivata la notizia che si sarebbe dovuta operare alla spalla allora le ho proposto di fare un quadro insieme prima di che non potesse più usare le braccia per un po’».

SULLA PASSIONE DEL CALCIO DI NONNA PIA – «A casa mia si dice che si mangia pane e calcio. Mio zio fu uno dei primi ad andare via da casa per provare a fare il calciatore. Lei già da lì il calcio lo mastica. Ha 5 figli, due donne e tre maschi, tutti calciatori. Mia nonna non conosce solo il calcio giocato, anche tutte le cose che ci sono dietro».

CONOSCI VERRATTI? – «Non di persona, ma ci ho giocato anche contro quando da piccola giocavo contro i maschietti, lui era nel Pescara. Sono una sua grande fan, è un giocatore veramente forte. Un orgoglio abruzzese».

SU TUCCERI CIMINI – «È la più dinamica, la più simpatica del gruppo».

SALUTO AI TIFOSI – «Il pubblico ci stava caricando tantissimo, mi auguro di vedervi presto allo stadio. Anche quando mi sono infortunata mi sono stati tutti vicini. Voglio bene al popolo rossonero, un saluto».

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