Parla Capitan Bonucci: «Milan, Gattuso è il tuo Conte. All'inizio ho pensato di aver sbagliato scelta» - Milan News 24
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Parla Capitan Bonucci: «Milan, Gattuso è il tuo Conte. All’inizio ho pensato di aver sbagliato scelta»

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Bonucci Cutrone Abate Rodriguez

Leonardo Bonucci, difensore della Nazionale italiana e capitano del Milan, ha così parlato ai microfoni di SkySport della propria avventura al Milan oggi finalmente da reputare totalmente positiva

Intervista fiume quella rilasciata da Leonardo Bonucci oggi in esclusiva ai microfoni di SkySport, il capitano rossonero si è subito detto felice della propria situazione al Milan: «Vincere aiuta a vincere e, come ha detto Gattuso, è necessario tenere i piedi per terra e non guardare al passato ma solo avanti con la convinzione di essere una squadra che può dire la sua contro tutti».

DOPO BENEVENTO LA SVOLTA – «Sì, perché lì abbiamo toccato il fondo, peggio di così non poteva andare e potevamo solo migliorare. Ho sempre avuto fiducia in questa squadra e in questo progetto. E Gattuso ha dimostrato, nonostante la giovane età e la poca esperienza in panchina, di avere grande carattere e di saper far giocare bene la squadra. La dote che mi ha stupito più di tutte è la capacità di trasmettere a noi giocatori la fame e la cattiveria, caratteristiche che lo hanno contraddistinto anche da giocatore. E’ stato inoltre bravo a far sentire tutti importanti, dal primo all’ultimo, e questo penso sia il segreto più grande. Gattuso mi ricorda Conte per carisma, determinazione e la ferocia che trasmette alla squadra».

SU CUTRONE E I TANTI GIOVANI – «Patrick Cutrone ha il talento di chi vuole arrivare e non molla niente: per fare una grande carriera non deve perdere la fame e la voglia di migliorarsi. A volte prende qualche richiamo perché, per la giovane età, guarda soprattutto al gioco-non gioco, però in una squadra non è quello l’importante, è più importante andare tutti verso la stessa direzione. Ma quello che mi ha stupito più di tutti in questo momento è Calabria che ha fatto una crescita davvero importante, aveva bisogno di fiducia e adesso sta dimostrando di essere un giocatore importante sia per il Milan che per l’Italia. Quando hai una squadra giovane vuol dire anche che hai margini di miglioramento importanti e se questo è il Milan di adesso mi diverte pensare a quello che sarà».

DERBY – «Il derby è una partita a sé, noi siamo concentrati sull’obiettivo che è quello di vincere per raccogliere punti che ci servono per la corsa Champions. Sarà una partita difficile: l’Inter dopo aver vinto con il Benevento avrà più fiducia, ma io sono sicuro che un gol lo faremo. Vinceremo, perché siamo più squadra.»

DUBBI INIZIALI – «Nei primi tre mesi hai mai pensato “chi me lo ha fatto fare?” Sinceramente sì, è stato il momento in cui le mie prestazioni in campo non coincidevano con il vero Bonucci perché la testa muove tanto, se non tutto. Poi mi sono messo a lavorare ed ho pensato più a me stesso che a tutto il resto, a come aumentare la fiducia in me stesso perché non era possibile che fossi cambiato nell’arco di tre mesi.»

LA FASCIA DA CAPITANO – «Da parte mia forse ho sbagliato nel non parlare prima con la squadra, ma la società credo abbia deciso di iniziare un nuovo ciclo. Quindi non dipendeva da me la scelta di essere capitano: per me è soltanto un onore e anche un onere. Una responsabilità in più e, nei primi mesi –devo essere sincero- ho un po’ accusato questo peso. Ma poi con l’aiuto della squadra e con l’arrivo di Gattuso, siamo riusciti a dividerci il peso e i risultati, sia individualmente che come squadra, si sono visti.»

L’ARSENAL E L’EUROPA LEAGUE – «Eravamo abituati a vedere Milan-Arsenal in altri palcoscenici come la Champions: questo dice che entrambe le società stanno vivendo un momento di ridimensionamento e di un ciclo nuovo. L’Arsenal ha delle individualità importanti soprattutto dal centrocampo in su e noi dovremo fare la differenza come collettivo. Ma sono fiducioso perché siamo squadra e possiamo metterli in difficoltà.»

NAZIONALE – «Ho già parlato con Buffon, avere accanto il capitano è sempre un piacere, un onore giocare con la leggenda del calcio italiano. C’è bisogno di giovani pronti a indossare la maglia della Nazionale per competer con le altre selezioni, che hanno giovani integrati nelle proprie rose che hanno esperienza internazionale. Prima faremo questo salto meglio sarà, per il Milan e la Nazionale». 

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