Thiaw: «Maldini e Ibra, vi racconto. Idolo rossonero? Boateng»
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Thiaw: «Maldini e Ibra, vi racconto. Idolo rossonero? Boateng»

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Malick Thiaw ha rilasciato una lunga intervista ai canali ufficiali della nazionale tedesca. Le sue dichiarazioni

Malick Thiaw ha rilasciato una lunga intervista ai canali ufficiali della nazionale tedesca. Le dichiarazioni del difensore rossonero tra Germania, Milan e i suoi sogni.

LINGUA E ITALIANO – «Sogno in tedesco. Italiano? Lo parlo un po’. Non ancora bene. Capisco già molto dell’italiano, ma il mio modo di parlare deve ancora migliorare, c’è margine di miglioramento.»

SOGNI – «Quando ero piccolo, pensavo solo a giocare a calcio. E sognavo di giocare per i grandi club e per la nazionale tedesca. Fino all’età di 14 o 15 anni. Poi ho capito che se avessi dato il massimo e lavorato sodo avrei potuto sfondare come professionista. Ho capito cosa era importante

COME CI SI SENTE QUANDO UN SOGNO SI REALIZZA – «Super. Mi rende felice e orgoglioso. E dimostra che tutto il duro lavoro degli ultimi anni, il sostegno incondizionato della mia famiglia, che mi è sempre stata vicina, sta dando i suoi frutti. Ma anche ora che sono qui con la Nazionale, non voglio fermarmi nel mio sviluppo. Voglio imparare e migliorare».

RIMANERE CON I PIEDI PER TERRA – «Ognuno ha il suo punto di riferimento. Per me è la mia famiglia. I miei genitori mi hanno educato a essere sempre una persona modesta e con i piedi per terra. È stata una buona scuola. Mi hanno insegnato cosa è importante nella vita. Sarò sempre guidato da questo insegnamento, indipendentemente dai risultati che otterrò come calciatore».

MALDINI – «Come direttore sportivo, assiste a ogni allenamento. Sa esattamente in quali aree devo migliorare e in quali sto già facendo abbastanza bene. Questo è ciò che mi dà, e gliene sono molto grato

IDOLO AL MILAN – «Ronaldinho è stato il primo. Ma a posteriori, il giocatore che associo di più al Milan è Kevin-Prince Boateng. I suoi due gol contro il Barcellona e l’Arsenal mi hanno fatto impazzire all’epoca. Ero ancora molto giovane, guardavo le partite in TV e pensavo: Wow».

GIOCARE AL MILAN – «Ogni volta che entro nello spogliatoio e vedo la mia maglia con il mio nome e il mio numero sopra, mi sento molto orgoglioso e felice. E non riesco ancora a rendermene conto.»

IBRAHIMOVIC – «Ogni allenamento dà qualcosa ai suoi compagni di squadra. È un grande uomo, un vero capo. E odia perdere. È qualcosa di gigantesco poter giocare con lui. È un grande onore e mi rende incredibilmente orgoglioso. Anche da bambino lo guardavo in TV e lo ammiravo. Convocazione? Mi ha detto di stare tranquillo. E che questo è solo l’inizio».

CALCIO ITALIANO – «In Germania, negli ultimi anni, non si è parlato molto di Serie A. Per questo l’alto livello mi ha sorpreso quando sono arrivato a Milano. Era molto meglio di quanto mi aspettassi. Tutte le squadre sono molto preparate tatticamente, è difficile vincere contro qualsiasi squadra, soprattutto fuori casa. Si difendono molto bene

SFIDA CONTRO IL NAPOLI – «Il Napoli sta disputando una grande stagione in campionato e in Champions League. Ma speriamo che sia finita qui. Noi siamo il Milan. Chi conosce la nostra tradizione, con sette Champions League vinte, sa che questa è la nostra casa».

IN ITALIA SI SENTE A CASA – «La cultura italiana mi si addice molto. La gente è molto aperta e alla mano. Mi sono trovato molto bene qui fin dall’inizio. Anche se all’inizio è stato un po’ difficile comunicare.»

PRONUNCIA DEL COGNOME – «Me lo aspettavo. Ma hanno gli stessi problemi di tutti gli altri. (ride).»

SCELTA DI GIOCARE CON LA GERMANIA – «È sempre stato il mio obiettivo. La Germania è una grande nazione calcistica, un vero Paese calcistico con una squadra nazionale di grande successo, per la quale tifavo da bambino in tutte le partite. Ho sempre creduto di avere le qualità per giocare in Germania. Ma naturalmente non potevo mai essere sicuro che ce l’avrei fatta. Finora è andato tutto bene. Ora sono con la Nazionale

POSSIBILITÀ DI GIOCARE CON FINLANDIA O SENEGAL – «La Finlandia in particolare ha cercato in tutti i modi di conquistarmi. Ma io e la mia famiglia avevamo un obiettivo preciso: giocare per la Germania.»

SOGNI – «Ce ne sono ancora molti. Un Campionato Europeo nel mio Paese è un sogno, l’anno prossimo si svolgerà in Germania. E vorrei vincere molti altri titoli. Ogni titolo ti fa desiderare di più. È questo che rende i campioni

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