Editoriali

Tecnico “integralista”, Boban per Leonardo e centravanti in panne. Non vi ricorda qualcosa?

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L’arrivo di un allenatore “operaio”, la sostituzione di Boban con Leonardo e un centravanti a secco in estate: l’ultima volta fu Scudetto

Il precampionato del Milan è stato deludente per gran parte dell’opinione pubblica: le buone prestazioni fornite dalla squadra di Giampaolo non sono servite ad evitare ai rossoneri un filotto negativo dal punto di vista dei risultati. In aggiunta a preoccupare i tifosi del Milan è soprattutto il digiuno da gol di Krzysztof Piatek a secco per tutte e sei le gare disputate dai rossoneri in estate.

Apprensioni lecite ma che, se lette con occhio storiografico, possono essere intese quasi come beneauguranti in vista della prossima stagione. Anche l’annata 1998/1999, come l’attuale, ebbe come protagonisti un allenatore alla prima esperienza in una grande squadra;  la principale “bocca di fuoco” a secco per gran parte dell’estate; un cambio di guardia tra due leggende rossonere totalmente inaspettato.

Un film già visto, dunque, ma che ebbe un lieto fine: Oliver Bierhoff, arrivato al Milan con l’intento di confermare l’ottima stagione precedente conclusasi a quota 30 reti stagionali (come Piatek), iniziò con il freno a mano tirato la propria avventura in rossonero: nelle prime 6 amichevoli prestagionali infatti il centravanti tedesco rimase a secco di reti, anche qui come Piatek, per poi sbloccarsi finalmente il 25 agosto (giorno della prima di Serie A 2019/20) contro una squadra bianconera.
Troppe coincidenze? Neanche così tante se si pensa che a lasciarsi sfuggire Bierhoff in quel Milan-Juventus era Igor Tudor, attuale tecnico dell’Udinese primo avversario del Milan in campionato.

Ad aggiungersi a questa curiosa analogia c’è poi che sulla panchina di quel Milan sedeva un uomo come Alberto Zaccheroni, tecnico integralista alla prima esperienza in una Big (come Marco Giampaolo) che , dopo un inizio non esente da critiche, si confermò essere uno dei tecnici più preparati d’Europa vincendo uno Scudetto alla viglia impossibile.

Ma quale fu la chiave di volta in quella stagione? I più giovani stenteranno a crederci ma a cambiare totalmente le sorti del Milan 1998/99 fu la sostituzione di Leonardo che, dimessosi idealmente da numero 10 rossonero, passò il testimone a Zvonimir Boban utilizzato per la prima volta da Zaccheroni nel ruolo di trequartista alle spalle delle due punte (una delle quali Ganz, altra coincidenza) l’11 aprile 1999. Da quella fatidica data, che quest’anno coinciderà con Milan-Juventus, il Diavolo riuscì nell’impresa di recuperare ben 7 punti in 7 partite alla corazzata Laziale guidata da Sven Goran Eriksson.

Il calcio, si sa, non è una scienza che può essere comprovata a livello empirico attraverso l’esperienza e per questo escludiamo (quasi) totalmente il sogno di un Milan scudettato a maggio. Ma se è vero “che lo storia si ripete” perché non sperare che questo “file rouge” tra Zaccheroni e Giampaolo, Bierhoff e Piatek, Leonardo e Boban non possa legare i fasti del passato al sogno di un futuro migliore. 

(Ringraziamo la pagina “ComunqueMilan” e Marco Andronaco per la suggestione)

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