Paquetà, dalla cessione mancata all'esclusione tattica: esiste un progetto per il brasiliano?
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Editoriali

Paquetà, dalla cessione mancata all’esclusione tattica: esiste un progetto per il brasiliano?

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La situazione riguardante Paquetà è enigmatica: l’offerta del Psg è stata giudicata troppo bassa, ma in estate potrebbe esserlo ancora di più

Pochi, anzi pochissimi tra tifosi e addetti ai lavori avrebbero immaginato che nella proiezione di un anno (dopo il suo arrivo dal Brasile) Lucas Paquetà fosse in questa miserabile e allarmante situazione. Arrivato nell’inverno della scorsa stagione sotto la tanto saggia quanto ferma volontà di Leonardo e pagato profumatamente dal Flamengo, il giovane talento brasiliano ha bruscamente interrotto il suo processo di crescita con il chiudersi della parentesi ‘gattusiana’ rossonera.

UN CORPO ESTRANEO – Durante questa stagione infatti il numero 39 del Diavolo è apparso quasi un corpo estraneo. Dalle movenze sudamericane fini a se stesse, fino ad una collocazione tattica mai realmente trovata, nè con Giampaolo né con Pioli: questi mesi hanno di fatto portato il club di via Aldo Rossi a ridimensionare completamente le ambizioni e le prospettive riguardo a questo investimento. Non a caso infatti nell’ultima finestra di mercato Maldini e Boban hanno provato in tutti i modi a liberarsi del giocatore. L’unica proposta concreta sul tavolo però era quella del PSG; l’offerta di Leonardo, la stessa persona che solo un anno prima lo portò al Milan a quasi 40 milioni di euro, non superava i 20-22 milioni di euro, cifra ritenuta eccessivamente bassa dai dirigenti rossoneri.

Nel frattempo hanno però svuotato l’armadietto di Milanello Rodriguez, Borini, Suso e Piatek. Privarsi di un altro elemento della rosa, in un ruolo nevralgico come quello ricoperto da Paquetà, non è stata quindi ritenuta dai vertici di via Aldo Rossi la mossa migliore. Chiuso il mercato, la logica avrebbe voluto che si eliminassero i rancori da entrambe le parti (vedi il caso Perisic all’Inter qualche tempo fa) e si remasse entrambi dalla stessa parte: il reintegro tecnico, tattico ma soprattutto psicologico di Paquetà sarebbe dovuta essere una missione prioritaria per il Milan.

FUORI DAL PROGETTO – Al momento però non ci risulta che la situazione stia procedendo verso questa direzione, anzi. Non possono infatti essere qualche ingresso sporadico a gara quasi finita, né l’inaspettata titolarità di ieri sera contro il Torino (complice l’infortunio di Calhanoglu) a sancire simbolicamente il ritorno concreto del brasiliano nelle rotazioni di mister Pioli. Lo stesso tecnico rossonero ieri ha espressamente specificato come nel ruolo di trequartista l’interprete migliore e più adatto ad adeguarsi ai movimenti di Ibrahimovic sia proprio il turco, stendendo sul numero 39 un velo di oscurità e quasi indifferenza.

QUALI SPERANZE PER IL FUTURO? – Con questo non vogliamo certo difendere Paquetà, che con prestazioni e atteggiamenti insufficienti non ha certo fatto qualcosa per invertire la rotta. La riflessione vuole invece sollevare alcuni interrogativi circa il progetto della società su questo giocatore. Rifiutare un’offerta del PSG di circa 22 milioni di euro è stata una giusta scelta, su questo siamo tutti d’accordo. Ma quanto credono Maldini, Boban e Massara nel riscatto del brasiliano? Quante speranze ci sono che la sua valutazioni ritorni ad essere almeno quella dell’anno scorso? Su che basi Pioli riuscirà a restituirgli spazio e fiducia, quando ormai il Diavolo sembra aver trovato una complicata trama di equilibri che purtroppo non lo vede minimamente coinvolto? Sono tutte questioni spinose, che non potranno certamente ottenere una risposta adesso. In estate però ci sarà un problema in più a cui pensare.

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