E se al posto di Bonucci si fosse preso Aubameyang? - Milan News 24
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Editoriali

E se al posto di Bonucci si fosse preso Aubameyang?

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E se l’operazione etichettata da tutti come “imprevisto gradito” che ha portato Bonucci al Milan avesse fatto saltare, il fin lì perfetto, calciomercato di Mirabelli?

In queste ultima settimana è rimbalzata su più fronti la possibilità che la fiducia riposta dalla dirigenza milanista in Vincenzo Montella fosse sull’orlo di consumarsi. Così non è stato, e con probabilità non sarà fino al termine della stagione, ma appare chiaro che le prossime tre partite che il Milan giocherà nell’arco delle prossime tre settimane saranno un banco di prova importante per il progetto tecnico indetto dall’allenatore campano.

IL TRITTICO FONDAMENTALE – La formazione pensata per battere il Rijeka in Europa League domani non sembra lasciar ipotizzare il meglio (leggi qui) ma un successo resta sempre alla portata; tuttavia immette ulteriore preoccupazione la sfida di domenica alle ore 18 contro la Roma, squadra indubbiamente più avanti dal punto di vista tattico e già strutturata per ambire alle prime posizioni. Già, il match contro i giallorossi a San Siro rappresenterà il test forse più duro del Milan 2017/18 ma il vero tutto per tutto Montella se lo giocherà dopo la sosta per le nazionali: di nuovo San Siro ma questa volta per il derby contro l’Inter.

BONUCCI, “L’AFFARE IMPREVISTO” – Un calendario non facile ma che permetterà a Montella di preparare con abbastanza tempo i tre match il ché, come giusto, non gli lascerà troppi alibi a disposizione. Ma addossare tutte le colpe di questi dubbi all’aereoplanino è ingiusto: l’acquisto di Bonucci, al momento (va detto) deludente, è stato presentato da tutti come un “gradito imprevisto” che ha permesso alla campagna acquisti, fino a quel momento perfetta, di Massimiliano Mirabelli di arricchirsi di un Top Player affermato. Tutto bene, tutto giusto ma ci si chiede se la presenza di un brand a livello mediatico come Leonardo Bonucci non abbia fatto effettivamente “saltare il banco” per quanto concerne la progettualità di un impianto tecnico-tattico prestabilito dall’intero staff tecnico, DS compreso, del Milan. La sensazione è che i soldi destinati a Bonucci fossero inizialmente destinati ad altro – una prima punta come Belotti o Aubameyang ad esempio – anche perché fino al giorno della presentazione flash di Bonucci nessun difensore sembrava essere nel mirino del direttore sportivo rossonero.

INTANTO AUBAMEYANG – Intanto Pierre-Emerick Aubameyang, obiettivo e amore corrisposto da Mirabelli nella sessione estiva di calciomercato, sta deliziando i tifosi di tutto il mondo con prestazione da fuoriclasse totale capace di realizzare 12 reti in 9 partite con il suo Borussia Dortmund tra Bundesliga e Champions League. Davvero un peccato non aver acconsentito alle richieste del BVB per toglierlo dal Muro Giallo per portarlo sotto quello rossonero di San Siro quest’estate.

COME SAREBBE STATO IL MILAN – Nasce dunque spontaneo pensare a come sarebbe stato strutturato il Milan se al posto di Bonucci e Kalinic (chiaro ripiego low cost per l’attacco) fosse arrivato uno tra Belotti, Aubameyang o Cavani a rinforzare il reparto avanzato. Niente 3-5-2 ma 4-3-3 con Musacchio e Romagnoli dietro; Biglia, Kessié e Bonaventura a centrocampo e un tridente composto da Calhanoglu, Suso nelle loro posizioni “naturali” con magari proprio Aubameyang al centro.

Un analisi montata su ipotesi, lo ammetto, ma a volte è così che si buttano giù i castelli di mattoni costruiti su sabbia.

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