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Editoriali

Milan, no gol no Champions: quello che serve è un attaccante da oltre 20 gol

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Bonucci Cutrone

Il Milan che ha pareggiato ieri col Sassuolo ha evidenziato in maniera lampante il limite strutturale che sorge dalla propria rosa: la mancanza di un attaccante titolare capace di tenere in scacco la difesa avversaria

È un Milan ridimensionato, in classifica e nelle motivazioni, quello uscito dal match di ieri sera contro il Sassuolo. Una grande occasione sprecata per assottigliare il divario dal quarto posto, approfittando della sconfitta di Roma e Inter, e che ha palesato alcuni problemi spesso sottaciuti ma ad oggi sempre più attuali: la mancanza di una punta. Sì perché, come ammesso anche da Gattuso, Cutrone ieri ha mancato di intensità non permettendo al Milan di far muovere in verticale la propria manovra; André Silva è apparso sempre fuori posto quando entrato, spalleggiando tatticamente male la prima punta e spesso pestandosi i piedi con i propri compagni di trequarti; l’unica nota lieta è il gol realizzato da Nikola Kalinic che finalmente si sblocca dopo oltre quattro mesi di digiuno.

Certo, il centravanti croato ha anche sbagliato tanto e troppo in questi mesi tanto da non meritarsi l’affidabilità di un posto da titolare, però il Milan di Gattuso costruisce tanto e realizza poco e questo non può essere un caso. Cutrone, tra i migliori bomber della sua generazione, è ancora acerbo e ha bisogno di tempo per affinare il proprio gioco; André Silva, come gran parte dei portoghesi, non è ancora ben centrato nel calcio italiano tanto da non aver fatto ancora ben comprendere a tifosi e addetti ai lavori quale sia la sua posizione preferita (seconda punta, prima punta, falso nueve?) come sottolineato dalle opache prestazioni all’infuori delle due convulse marcature contro Genoa e Chievo. Nikola Kalinic, ad oggi, merita un capitolo a parte: la sua prima (e forse ultima) stagione al Milan è stata pessima ma la rete siglata ieri, come detto da Gattuso nel post-gara, potrebbe avergli ridato quella convinzione nei propri mezzi che mancava e che l’ha portato spesso ad attaccare il pallone con poca convinzione e un pizzico di rassegnazione preventiva negli ultimi mesi; il suo gol potrebbe averlo rimesso in carreggiata e un suo eventuale recupero dal punto di vista mentale potrebbe essere fondamentale per questo finale di stagione, poi dal prossimo anno però, caro Mirabelli, c’è bisogno di un attaccante da Milan.

Non è un mistero alzando lo sguardo in classifica che le squadre che precedono il Milan abbiano tutte una gerarchia ben definita per quanto riguarda il reparto avanzato con un centravanti titolare e “intoccabile” capace di realizzare 20 gol in campionato: Higuain per la Juventus; Dzeko per la Roma; Mertens nel Napoli; Immobile per la Lazio e soprattutto l’Inter con Maurito Icardi. Il Milan, ad oggi, pone Cutrone come uomo maggiormente meritevole di paragoni coi propri colleghi ma la strada da fare per il 63 rossonero è ancora tanta, ci vorrà tempo, cosa che questo Milan non può avere. Proprio per questo in vista della prossima sessione di calciomercato Massimiliano Mirabelli sta valutando attentamente le mosse da fare per tentare di regalare a Gattuso una certezza in attacco: Belotti, Dzeko e Cavani sono possibilità ma ancora nessuna sembra aver convinto a pieno per motivi diversi. Chi sarà il prossimo attaccante del Milan non c’è dato saperlo ma su una cosa possiamo essere certi, arriverà.

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