Leonardo-Milan, spunta una clausola che lo libererebbe: i dettagli

Leonardo sulla graticola: Elliott non è convinto dell’operato dell’attuale direttore sportivo che ha pronta una clausola di “via d’uscita”

Il lavoro di Leonardo come direttore sportivo del Milan può essere valutato solo parzialmente: il dirigente brasiliano si è insediato nuovamente in rossonero solo nell’ultima settimana utile di calciomercato estivo riuscendo a definire e concludere alcune operazioni all’epoca utili come lo scambio Bonucci-Caldara, Laxalt, Castillejo, Bakayoko e Higuain. Come noto poi l’attività prettamente sportiva di Leonardo è ripresa a gennaio con la partenza del Pipita e l’arrivo in tandem di Piatek e Paquetà. Acquisti e cessioni che, anche con il senno di poi, hanno permesso al Milan di restare in lotta per il quarto posto ad una giornata dal termine della stagione.

Ciò che però non ha convinto Elliott è la gestione fatta da Leonardo di alcuni “casi interni”: dalla rottura con Higuain alla mancata fiducia a Gattuso, passando per il “rumore” greco e i più attuali “casi Bakayoko”. Una gestione talvolta silenziosa e talvolta puramente di facciata che non ha mai avuto la capacità di rasserenare gli animi e le polemiche. Il giudicio intorno a Leonardo va dunque scisso: da un lato il direttore sportivo, bravo e attento; dall’altro il dirigente interventista ma poco diplomatico. In verità il secondo aspetto sarebbe dovuta essere mansione dell’amministratore delegato (Gazidis) che, forse anche per una questione prettamente linguistica, ha deciso di demandare il tutto. Secondo quanto riportato da il Corriere della sera, Leonardo, direttore dell’area-tecnico sportiva del Milan, ha firmato un contratto di tre anni con il club di via Aldo Rossi solo dodici mesi fa, ma ha fatto inserire una clausola che prevede la risoluzione immediata dell’accordo nel caso in cui una delle parti la richieda. Una “via d’uscita” che mai come in questo momento sembra essere attuale.