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La difesa del Milan è un colabrodo. Gattuso ma le premesse non erano altre?

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Gattuso ha problemi in difesa nonostante le aspettative ad inizio stagione fossero altre? Ma è così difficile creare un sistema al Milan?

Nella peggiore stagione degli ultimi anni del Milan, anche una delle prerogative di Gattuso – la difesa – non sta dando i risultati sperati I risultati parlano chiaro: il Milan 2017/2018 sta fornendo prestazioni altamente insufficienti sotto ogni punto di vista in Campionato, dato per assodato il passaggio da primo del Girone in Europa League.

La squadra prima di Montella ed ora di Gattuso, oltre ad avere una preoccupante bulimia in zona gol, concedono tanto, troppo spazio agli attacchi avversari che, quasi sempre, si tramutano in rete.

IL FLOP INDIVIDUALE E DI REPARTO – I problemi difensivi non possono essere risolti semplicemente analizzando il rendimento dei singoli. Da Bonucci a Musacchio fino a Romagnoli, sono troppe le disattenzioni di marcatura – basti pensare a due dei tre gol di Icardi nel derby o all’ultimo gol in ordine cronologico di Ilicic e Cristante – diretta contro il rispettivo attaccante avversario, troppo spesso lasciato libero di concludere. Bonucci in particolare non ha mai eccelso per marcature stringenti agli avversari anche alla Juventus, quando i ‘fidi’ Barzagli e Chiellini lo sgravavano da compiti ‘difensivi’ lasciandolo libero di impostare con pennellate pungenti che, al Milan, non si sono mai viste. Anche a livello di reparto, però, qualcosa non torna: il Milan concede troppo anche perché, quando attacca, lascia il fianco aperto per eventuali ripartenze che, come nel caso di Romulo a Verona o Immobile e Luis Alberto a Roma contro la Lazio, diventano letali. Sempre a livello di singoli, manca quell’apporto che dava Kucka in fase difensiva – Kessié, alter ego dello slovacco, ha qualità più offensive – in termini di equilibrio in campo, talvolta dimostrato, con esiti alterni, anche da Poli.

I NUMERI – L’innesto di Gattuso, le cui squadre in passato hanno dimostrato solidità difensiva e qualche pecca in fase offensiva, sembrava ben augurante in tal senso ma la squadra non sembra assorbire i nuovi dettami tecnico-tattici del mister. I dati, infatti, non mentono: 26 gol subiti dopo ‘sole’ 18 partite sono tutt’altro che incoraggianti, soprattutto se si considera che squadre come Napoli (13), Juventus e Inter (14) e Roma (11) sono ben più granitiche. Gattuso, però, non demorde: non è nella sua indole e lo ha dimostrato una vita in campo. Chissà se la squadra, la cui ‘grinta’ e carattere non è mai stata dimostrata da inizio anno, riuscirà a recepirla prima o poi. E chissà se Mirabelli, a gennaio, riuscirà a trovare quel giocatore che risulta essere necessario – Barella, Torreira, Barak, Fofana giusto per fare dei nomi ‘italiani’ – e funzionale al progetto tecnico architettato in estate.

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