Ibra: «Tornare è stato emozionante. L'inno? Chiedete ad Isak se ho cantato bene»
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Ibra: «Tornare è stato emozionante. L’inno? Chiedete ad Isak se ho cantato bene»

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Ibra ai microfoni della Gazzetta dello Sport ha rilasciato queste parole al termine del match di ieri della Svezia contro la Georgia

Ibra ai microfoni della Gazzetta dello Sport ha rilasciato queste parole al termine del match di ieri della Svezia contro la Georgia. Le sue parole.

EMOZIONE- «Ho sentito le farfalle nello stomaco. Nessuna pressione ma ero emozionato, è stato bello, una grande sensazione».

SULLA PRESTAZIONE- «È vero che non abbiamo creato tanto, ma ci aiutiamo e lottiamo tanto, siamo uniti. Ci è mancato qualcosa a livello di gioco, forse siamo stati troppo ‘rispettosi’ nei confronti della Georgia. Insomma, non è stata una partita facile. Ma abbiamo vinto e portiamo a casa tre punti».

SULL’AZIONE DA GOAL- «Claesson era vicino a me, mi aveva appena chiamato dicendomi ‘sono dietro di te, Zlatan!’. Sapevo dove fosse, allora ho controllato il pallone col petto e l’ho passato indietro, così Viktor ha potuto segnare. Tutto qua. È stato molto emozionante tornare e ora dobbiamo continuare, possiamo solo migliorare stando più tempo insieme e conoscendoci di più».

SULL’INNO SVEDESE- «Ho dovuto studiarlo, l’ho imparato. È stato bello cantarlo. Se ho cantato bene? Insomma… chiedete a Isak che stava accanto a me».

MANCANZA DI PUBBLICO- «Manca tanto il pubblico, manca l’adrenalina, manca il cuore che ci mettono i tifosi. Sono abituato di giocare senza pubblico anche con il Milan, ce la faccio. Ma mi mancano i tifosi. Vogliamo avere il popolo svedese qui con noi, ci aiuta tanto».

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