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Higuain si sblocca ma s’infuria: è lui l’anima di questo Milan

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Higuain lascia il campo del Sardegna Arena innervosito per il pareggio nonostante la prima rete siglata con la maglia del Milan, è lui l’anima del Diavolo

Gonzalo Higuain, centravanti argentino arrivato dalla Juventus in estate, si è sblocato alla terza gara ufficiale in rossonero ieri alla Sardegna Arena. L’attaccante argentino, autore già di un leggendario assist in occasione del gol di Cutrone contro la Roma, ha nel posticipo di ieri saputo sfruttare alla perfezione una palla sporca recuperata da Kessié per realizzare, dopo aver scartato agilmente Cragno, il gol del definitivo pareggio contro il Cagliari. Una rete da grande centravanti ma non determinata da un’azione corale, proprio ciò di cui il Pipita si è lamentato a fine partita:il Milan tiene bene il campo ma costruisce poco. La partita insufficiente giocata da Calhanoglu e Bonaventura non hanno sicuramente facilitato il lavoro del centravanti argentino che, nonostante il gol primo gol con la maglia rossonera, al termine della partita ha strigliato alcuni compagni troppo supini e inconsistenti dal punto di vista tecnico. Il motivo della rabbia del Pipita si può rintracciare nelle parole pronunciate ieri sia da Gennaro Gattusoche da Paolo Maldini che intervistati nel post-partita hanno affermato come determinati giovani calciatori non siano ancora riusciti a compiere il salto di qualità che nasce da una piena consapevolezza dei propri mezzi.

Una consapevolezza di cui Gonzalo Higuain è ben conscio e che vorrebbe trasmettere ai compagni di squadra colpevoli, secondo i veterani, di giocare ancora col freno a mano tirato senza sprigionare tutto il proprio indefinito potenziale. Calhanoglu e Suso rappresentano per caratteristiche due calciatori capaci di far fare il salto di qualità a qualsiasi club dell’attuale Serie A (escludendo forse solo la Juventus), eppure la poca continuità di prestazioni dimostrata in maglia rossonera non ha garantito al Milan più di un sesto posto nella passata stagione e ieri, nonostante la compresenza di Higuain al centro dell’attacco non ha permesso al Milan di uscire con tre punti dalla sfida del Sardegna Arena. La rabbia di Higuain personifica l’anima che il nuovo Milan deve avere: una squadra cinica ma al contempo affamata di vittorie ma per farlo prima però occorre diventare grandi. Insieme.

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