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Milan, dal mercato al problema attacco: Gattuso risponde

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Giornata di vigilia e quindi di conferenza stampa per Gennaro Gattuso, in vista della sfida contro il Cagliari: le sue indicazioni anche sul mercato del Milan

Dal campo al mercato, Gennaro Gattuso chiarisce la situazione, partendo da un assunto: «Questo è un mestiere bellissimo, la squadra ha lavorato molto bene, speriamo di far vedere quello che abbiamo fatto vedere ultimamente. La squadra mi è piaciuto molto nell’ultimo periodo».

CAGLIARI «E’ una squadra che quando riparte può far male, gioca sulle seconde palle, è una squadra in salute, dobbiamo dare pochissimo campo e vincere tanti duelli».

GATTUSO COME ALLEGRI«Ero uno scontroso, facevo muso a muso. Gli ultimi due o tre anni, con gente matura, sono migliorato. Posso fare ancora tanto, la strada è ancora lungo. C’è un abisso tra me e Allegri sulla gestione e tranquillità».

BIGLIA – «Non mi piace parlare del singolo, mancherei di rispetto a Montolivo e Locatelli. Tutti i giocatori sono importanti, non sono io che scopro il valore di Biglia, non gioca per sbaglio nella Nazionale argentina».

ATTACCANTI«I numeri li so, stiamo facendo qualcosa a livello del singolo per migliorare. Bisogna lavorare, gli attaccanti quando la buttano dentro con continuità è anche una questione mentale. Arriviamoci e dopo vedremo, spero di continuare a creare tanto, spero che qualcuno si sblocchi».

CONDIZIONE – «Nei test abbiamo avuto valutazioni importante, la squadra aveva bisogno di riposo e la sosta ci voleva. Sarebbe stato meglio stare insieme e lavorare, ma è giusto che abbiano riposato».

ANDRE SILVA – «Sta bene, ha una voglia incredibile di lavorare, la più grande responsabilità è la mia, devo avere coraggio di buttarlo nella mischia. Lui è giovane, deve migliorare qualche concetto ma è forte, non è un caso che lo richiedono tante società, il Milan non si è mosso e vuole tenerlo».

MERCATO – «Sono contentissimo di lavorare con questa squadra, so che qualche giocatore può dare molto di più. Li conosco, so i pregi e difetti, non al 100% ma inizio a conoscerli bene. Perché cambiare tanto per cambiare? Ho sempre detto di voler restare con questa rosa qua. Arrivano le squadre che i buoni giocatori te li portano via, le società estere hanno più possibilità di accaparrarseli».

LAVORO IN SETTIMANA«Sicuramente tutto quello che abbiamo fatto in settimana si sentirà, abbiamo 11 partite in 43 giorni, poco tempo per lavorare. Non abbiamo fatto calcoli, anche chi non gioca ha il carico di lavoro degli altri. Manca la tensione però lavoriamo sempre, non è un problema ma ci può dare frutti più avanti. Abbiamo dato continuità».

RICORDO DI RONALDINHO«Era un ragazzo che si faceva voler bene da tutti, un campione forte, fortissimo. Uno dei 10 più forti al mondo del gioco del calcio, aveva la dote di farsi amare. Non l’ho mai visto arrabbiato, gli dicevo ‘che ca..o aveva da ridere sempre’. Chapeau, ho beccato qualche elastico davanti. Mi faceva diventare scemo».

BASE FISSA«Per me la settimana è importante. Voglio vedere intensità da tutti gli interpreti, giocatori che fanno fatica durante la settimana. Non è corretto che l’undici titolare sia quello».

LOCATELLI«E’ venuto da me prima della sosta, ho parlato con la società. Per me deve rimanere qua, se perdevo mi cacciavano io l’ho fatto giocare. Ha margini di miglioramento, lì era titolare. Deve pedalare, lavorare, e arriverà il suo momento. Dove può arrivare? Deve interpretare il ruolo della mezzala con tre/quattro concetti più corretti, può farlo e ha qualità fisiche e tecniche, si deve far trovare pronto. Lo facciamo crescere noi, giocare per le altre squadre è diverso. E’ giusto che si giochi qua».

GOMEZ«Ha preso una ginocchiata, i dottori hanno preferito non rischiare».

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