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Editoriali

Cavaliere, ci consenta

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L’ex Cavaliere e presidente rossonero Berlusconi ha rilasciato un’intervista sul Milan nella quale ha rivolto critiche alla società e all’attuale allenatore

Ci mancava Silvio Berlusconi. L’ex Cavaliere e presidente rossonero, un paio di giorni fa è tornato a parlare e ha rilasciato un’intervista al corriere della sera nella quale si è lasciato andare a dichiarazioni sul Milan del tipo: «Non ho capito la campagna acquisti. Non si era mai visto in una squadra il cambio di undici giocatori. Con tutti quei soldi, non si poteva acquistare un top player?». Berlusconi ha inoltre proseguito attaccando sia Bonucci, sia l’attuale allenatore Montella dichiarando di non averlo mai voluto e di preferirgli mister Brocchi. In realtà queste critiche non sono una novità per Berlusconi che in 31 anni di presidenza ha avuto sempre qualcosa da ridire un pò su tutti gli allenatori e giocatori passati da Milanello. Comunque sia sono state parole forti che, non sono state digerite dalla nuova dirigenza che però dal canto suo ha voluto smorzare i toni affermando che le parole dell’ex presidente serviranno da stimolo per il club e aggiungendo che Berlusconi è libero di dire quello che vuole. Ma che motivo c’era in un momento così delicato per il club di rilasciare queste dichiarazioni?

Durante l’era Berlusconi – Quando l’ex Cavaliere sedeva sulla poltrona da presidente e veniva criticato, rispondeva sempre che gli altri non potevano parlare poiché non sapevano quello che succedeva all’interno della società. Ora lui sta facendo la stessa cosa intromettendosi nell’operato del club senza sapere quali siano le dinamiche interne. E pensare che poteva benissimo farlo, accettando la carica di presidente onorario che gli era stata proposta. Ma ha declinato e dunque non dovrebbe intromettersi, ne tanto meno creare sterili polemiche che destabilizzano l’ambiente. Una volta ceduto un bene, sarebbe bene non parlane più soprattutto di ciò che accade dopo che se ne è persa la proprietà. Ma si sa, criticare è una dote insita nell’uomo e una caratteristica di tutti i presidenti che hanno ceduto una società; basti pensare a Moratti che da sempre critica e mette bocca sull’operato d Thohir anche ora che a ceduto tutte le quote.

La campagna acquisti – Uno degli attacchi più duri rilasciati durante l’intervista riguarda proprio la campagna acquisti. Berlusconi è rimasto shockato dall’acquisto di 11 giocatori. Ma davvero? Forse ha cancellato l’operato della dirigenza durante i primi anni della sua presidenza: sette giocatori acquistati il primo anno e sette il secondo (Donadoni, Ancelotti, Gullit ecc). La distanza numerica non è così elevata alla fine. Inoltre, se magari durante gli ultimi anni di presidenza invece di comprare i vari Sosa, Gomez, Bertolacci, avesse lasciato in eredità qualche buon giocatore, o qualche ″top player”, forse la nuova società avrebbe evitato di fare una campagna così rivoluzionaria.

Capitolo Bonucci e Montella – Viene da sorridere leggendo le frasi di Berlusconi su Bonucci: «E’ stata data la fascia da capitano a un calciatore che per anni è stato la bandiera della Juve. C’è Montolivo, andava affidata a lui». Intendiamoci, qualcuno potrà anche essere d’accordo ma fa comunque sorridere. Perchè? Estate 2012 viene acquistato Montolivo, l’anno dopo si ritira capitan Ambrosini e la fascia che a ragion di logica spettava ad Abbiati, viene data all’ex capitano viola. Stessa identica situazione, ne più ne meno. E infine le critiche all’attuale tecnico rossorero: ma chi ha messo Montella alla guida del Milan? Lui e Galliani, gli stessi che hanno preferito Sinisa Mihajlovic a Sarri due stagioni fa. Tutto è partito da loro e quindi se oggi le cose vanno come vanno è anche per colpa loro e della vecchia dirigenza e non per colpa di Fassone, Mirabelli e i cinesi.


Gli ultimi anni dell’ex Cavaliere – Comunque sia Berlusconi è stato un grandissimo presidente, ha fatto vincere tantissimi trofei e ha condotto per  25 bellissimi anni un grande club facendolo diventare il più titolato al mondo ma, negli ultimi 6 anni ha trascurato il Milan portandolo ad un livello veramente basso. Di certo sei anni non cancellano 25 anni di grandissimi successi ma, hanno lasciato parecchie macerie e anche un pò di risentimento nei suoi confronti e nei confronti del Condor Galliani. Berlusconi ha tutto il diritto di dire la sua sul Milan, forse è uno dei pochi che può parlarne ma, farebbe meglio ad evitare determinate critiche e i paragoni con il suo Milan. In più se crede di poter fare meglio rispetto a questa società, la domanda sorge spontanea: perché ha venduto? Un tempo disse : «venderò il Milan solo a persone serie, con delle risorse illimitate e che hanno intenzione di investire nella squadra». Dunque dopo queste critiche, cosa dobbiamo pensare?

Di Francesco Maffia 

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