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Piatek, Preziosi: «Con offerta monstre valuteremmo il da farsi»

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Piatek-Milan si può fare ma solo a determinate condizioni. Preziosi indica la strada ai rossoneri dichiarandosi tranquillo su tutto

Piatek e l’opinione pubblica divisa sulla questa Milan si, Milan no. Opinione pubblica e e ovviamente di stampa, una buona parte reputa imminente il passaggio del polacco in rossonero, un’altra invece attende di vedere nero su bianco per poi ricevere risposta da Preziosi, fino ad ora tranquillo per un’offerta che oggettivamente trova riscontro solo nelle intenzioni.  Dunque Enrico Preziosi prova a gettare un po’ di acqua sul fuoco della trattativa, in che modo? Con la tranquillità necessaria a spegnere un ardore forse troppo eccessivo al momento: «Ci sono stati solo dei sondaggi, non c’è nessuna offerta, non c’è nulla di serio. Se dovesse arrivare un’offerta monstre allora valuteremo il da farsi. Ma per ora, ripeto, non è arrivato nulla. Non abbiamo alcuna necessità di muoverci e di dover cedere Piatek». Queste le parole del presidente rossoblù al Secolo XIX.

DI FATTO UN’APERTURA- Tra le parole di Preziosi, andando a scavare a fondo, emerge una frase interessante che di fatto mantiene viva tutta la questione: «Se dovesse arrivare un’offerta monstre allora valuteremo il da farsi». Una frase importantissima da parte del patron, il quale ammette che Piatek non sia invendibile se non per una cifra considerevole, che ripaghi di tutte le reali caratteristiche del ragazzo. Preziosi non dice che il giocatore non è in vendita ma indica la strada da seguire per poterne parlare. Sulla stessa linea d’onda il Ds del Genoa Perinetti«Aspettiamo offerte per Piatek: al momento non ne sono arrivate ufficiali, ma solo interessamenti. – ha detto il dirigente rossoblu ai microfoni di RMC Sport – Il Milan sa che noi vorremmo tenere il giocatore fino a giugno, ma valuteremo eventuali proposte. Non è nostra intenzione cederlo adesso, anche se potremmo vacillare davanti a un’offerta sostanziosa. Il Milan è interessato, ma ora c’è la Supercoppa: noi però non possiamo aspettare l’ultimo giorno di mercato».

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