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Piatek: «Mi mancano le palle lunghe, ma sto provando a seguire i movimenti di Giampaolo»

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Kris Piatek ha parlato del suo momento al Milan, del feeling con il suo compagno di squadra Paquetà e di tanto altro ancora

Un avvio non certo entusiasmante: Kris Piatek, il Pistolero rossonero, deve ancora trovare una condizione di forma ideale in questo avvio di campionato. Uno stato fisico non entusiasmante e una filosofia di gioco, quella di Giampaolo, non proprio congeniale al modo di operare del polacco, stanno rallentando il processo di crescita del giocatore. Intervistato da Foot Truck, Piatek ha così parlato:

Sul passaggio al Milan – «La mia vita dopo il trasferimento al Milan e’ cambiata. Mi riconosce piu’ gente e il Milan mi ha aperto le porte per tante cose, non solo quelle calcistiche. Sono contento di questo pero’ prima di tutto sono consapevole che il calcio insieme alla famiglia per me sono le cose piu’ importanti. Io abito anche in un quartiere dove non c’e’ tanta gente quindi posso tranquillamente uscire con il cane ma ogni tanto anche li’ qualcuno mi riconosce. Mi fa piacere questo fatto che la gente mi conosce pero’ e’ sicuramente difficile passeggiare vicino a Duomo. Una volta sono andato insieme alla mia moglie ad un ristorante e quando siamo usciti, dietro di noi correvano 20-30 persone. Sono scappato in taxi’ ma la gente ancora bussava sul finestrino e chiedevano le foto. E’ difficile fare anche la spesa al supermercato perchè c’è tanta gente che chiede la foto»

Su Paquetà – «In qualche modo riusciamo a parlare, con un italiano improvvisato. Qualche volta lui usa il portoghese e i gesti. Gattuso era sempre confuso su come potevamo andare così bene ma siamo amici stretti. Lui ha un incredibile potenziale. Non ha solo abilità tecniche ma ha anche delle gambe potenti ed è forte fisicamente. Ha anche quel talento e quella capacità di prendersi rischi che fa arrabbiare a volte Giampaolo ma che un giocatore necessita perché dia fiducia»

Sul gioco dei rossoneri – «Il Milan è una squadra che vuole tenere la palla. Io credo che ogni tanto dobbiamo cercare giocate semplici e lanciare la palla avanti oppure dopo due tocchi cambiare gioco. Da attaccante, sento la mancanza di questo tipo di giocate»

Su Giampaolo – «Giampaolo è molto esigente e ha sempre pronte quindici opzioni per una giocata. Per noi è stato difficile perchè in tanti eravamo ancora assenti all’inizio della preparazione e per il 75% di essa c’erano tanti ragazzi della Primavera, quindi non abbiamo avuto la possibilità di provare tutte le giocate che Giampaolo avrebbe voluto. Adesso mi sembra che tutto stia andando nella stessa direzione e che stiamo migliorando da un giorno all’altro- C’è ancora tanto da fare sia in difesa, in pressing, che in attacco. Sto provando a muovermi come mi chiede l’allenatore perchè sono consapevole di poter credere in questo modo e di poter diventare ancora più forte».

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