News

Pellegatti, pronostico Champions: non saranno due nerazzurre

Pubblicato

su

Pellegatti si lascia andare ad un pronostico molto interessante sulla qualificazione alla prossima Champions in gioco domani

Pellegatti presente ieri sera al Tennis Vip nel centro sportivo Mongodi di Cividino (Castelli Calepio). Il noto giornalista, molto vicino al Milan, ha colto l’occasione per fornire un personale pronostico su chi andrà in Champions il prossimo anno, tra Atalanta, Inter e Milan. Ecco quanto ha riferito il telecronista all’ufficio stampa dell’evento sull’ultima affascinante gara di stagione: «L’ultima di campionato sarà impegnativa, il Milan ha due chance, staremo a vedere. La cosa fondamentale per i rossoneri sarà non sottovalutare la Spal, bisogna batterla, magari segnando subito per mettere pressione ad Atalanta e Inter».

SUL MILAN IN CHAMPIONS- «Sicuramente questo non è un Milan da fuochi d’artificio, ma segnare all’inizio potrebbe aiutare e poi come una volta, orecchio alla radiolina. Gattuso dopo un anno di esperienza potrebbe restare, sono ottimista. L’Atalanta? In entrata non ho idea, in uscita la news di Ilicic al Napoli mi era stata già data un mese fa. Pronostico Champions? Milan e una nerazzurra. A chi penso? Fate voi».

DIFFICOLTÀ INTER- Una vittoria contro il Chievo nelle ultime 5 partite di campionato per la squadra di Spalletti che ora dovrà fare i conti con il morale di Icardi, rifiutato anche dalla nazionale argentina e beccato duramente da Mascherano. L’Empoli dal canto suo non vorrà sprecare quanto fatto nell’ultimo mese, una cavalcata incredibile che ha portato tanti punti e messo nei guai il Genoa, ora terz’ultimo. Sarà una gara complicata, al Milan, previo vittoria con la Spal, basterebbe anche un pari.

DIFFICOLTÀ ATALANTA- L’unica vera grande difficoltà per l’Atalanta sarà quella di giocare in casa del Sassuolo, proprio contro gli emiliani. Anche in questo caso al Milan basterà un pari nel caso in cui i rossoneri riuscissero a battere la Spal. C’è fiducia intorno all’ambiente bergamasco, come sottolineato da Marino, dirigente della Dea fino al 2015 (LEGGI QUI).

 

Exit mobile version