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Milan, risveglio amaro: Leonardo pronto a lasciare e a tornare a Parigi

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Milan, sfuma la Champions e molto probabilmente anche l’Europa League, aria di dimissioni per Leonardo molto richiesto a Parigi

Milan, il giorno dopo non è sicuramente dei migliori, il caffè arriva in silenzio, poca voglia di parlare se non per cose strettamente necessarie. Obiettivo Champions sfumato, i 50 milioni i di euro tanto sperati non arriveranno e con loro nemmeno le grandi notti europee. Arriveranno forse i giovedì di coppa, forse appunto, perchè dall’Uefa non è escluso che il Milan venga eliminato ancor prima di iniziare, causa sanzione Fair Play finanziario. Per questo motivo il Toro ora attende di conoscere gli sviluppi di questa vicenda. Il primo a pagare potrebbe essere Leonardo, come più volte abbiamo raccontato in questi giorni.

TORNARE A PARIGI- Come riportato da Gazzetta dello sport, a Parigi da giorni si parla di un possibile ritorno di Leonardo, molto rimpianto da quelle parti, il quale potrebbe dimettersi dall’incarico rossonero. Il livello al Psg è un po’ sullo stile Juventus, non ci si accontenta più di campionato e Supercoppa e allora c’è bisogno di rilancio dopo una stagione definita da molti deludente. Andarono bene le cose fra Leonardo ed il Psg fino alla squalifica del 2013 e le conseguenti dimissioni: La squadra, a distanza di cinque anni, si regge ancora sull’impianto del lavoro del dirigente brasiliano: Silva e Marquinhos, Verratti, il proscritto Rabiot e Cavani erano l’ossatura che Leonardo aveva saputo assicurare prima della squalifica, poi annullata.

AL MILAN UN GRANDE LAVORO- Dal punto di vista professionale, il Leonardo rossonero appare oggi inattaccabile, qualcuno lo responsabilizza del fatto di aver confermato Gattuso ma non poteva far diversamente essendo entrato in società a stagione praticamente già cominciata. Resta da capire se e quando effettivamente il direttore lascerà il Milan: la sua posizione indubbiamente si è indebolita ma non solo a causa della mancata qualificazione Champions. Inattaccabile dicevamo dal punto di vista professionale: arrivato in corsa dopo la fine dell’era di Li Yonghong, ha subito acquistato Higuain, Caldara, Bakayoko, Castillejo e Laxalt, mentre a gennaio gli arrivi di Paquetà e Piatek, pur mettendosi contro la Uefa, ha gettato le basi per il Milan del futuro con grande coraggio,società che ora potrebbe salutare, a maggior ragione senza Champions.

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