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Jashari, primo segnale incoraggiante dopo sei mesi: il centrocampista è promosso dai numeri. I dati non mentono
Jashari, la Gazzetta dello Sport analizza la prestazione dello svizzero tra ruggine, solidità e prospettive future. I numeri non mentono
Sono passati più di sei mesi dal 25 maggio 2025, data dell’ultima gara ufficiale da titolare di Ardon Jashari, prima della presenza di ieri contro la Lazio in Coppa Italia. Questa lunga assenza è solo una delle condizioni che hanno pesato sulla sua prima vera prova, a cui si aggiungono una preparazione inedita condizionata dalla trattativa per il trasferimento e, soprattutto, un duro infortunio al perone che lo ha tenuto ai box per tre mesi. Tenendo a mente tutto questo, i segnali mostrati da parte del centrocampista svizzero sono stati decisamente «incoraggianti».
Jashari, i dati contro la Lazio non mentono
Questa mattina La Gazzetta dello Sport esprime un giudizio favorevole sulla prova dell’oggetto misterioso rossonero. Nonostante la comprensibile ruggine iniziale, la gara di Jashari è stata «solida e con ottime basi per il futuro». La rosea decide di far parlare i numeri: ha completato 80 passaggi riusciti a fronte di soli 6 sbagliati, e si è dimostrato il più grintoso tra i rossoneri per numero di contrasti vinti. Inoltre, uno dei suoi due lanci ha generato la migliore azione offensiva poi sciupata da Leao, ed è stato il milanista che ha ricevuto più falli.
Il futuro richiede cautela: è giusto non caricarlo di pressioni, visto il carattere non timido e la fortuna di essere gestito da un tecnico esperto come Allegri. Sarà importante che adesso i minuti aumentino costantemente: in questo modo la sua fiducia potrà crescere e rivelarsi una «risorsa preziosa» in una stagione lunga e complessa, soprattutto in una rosa che rimane «così corta come quella del Milan».
