HANNO DETTO
Corsa scudetto, la sentenza di Zazzaroni non lascia dubbi: ecco le uniche due pretendenti al titolo
Corsa scudetto, Ivan Zazzaroni, noto giornalista, è convinto che lo scudetto sia una corsa a due tra Inter e Napoli: Milan escluso
Il weekend di Serie A ha emesso verdetti pesanti e, secondo l’autorevole parere di Ivan Zazzaroni, la nebbia attorno alla lotta per il tricolore si è diradata definitivamente. Attraverso un post sul suo profilo Instagram, il direttore del Corriere dello Sport ha tracciato una linea netta tra chi può ambire alla gloria e chi invece è destinato a rincorrere invano. Per il giornalista, il campionato è ormai una questione privata a due: Napoli e Inter. Le prove di forza offerte dalle due compagini, con i nerazzurri devastanti contro il Como e gli azzurri capaci di piegare la Juventus, sono la conferma di una superiorità che Zazzaroni sostiene di aver intravisto «dal primo giorno». La convinzione è tale che una vittoria finale di una terza squadra verrebbe ormai catalogata alla voce “imprese”.
Corsa scudetto, Zazzaroni esclude il Milan
L’analisi del direttore si sofferma poi sulla sfida del Maradona, descritta come un capolavoro tattico e gestionale di Antonio Conte. Il tecnico salentino ha annichilito l’avversario, concedendo alla Juventus di Luciano Spalletti una sola vera occasione in 95 minuti, capitalizzata dalla qualità individuale di Yildiz. Per il resto, è stato un monologo azzurro: aggressività, recupero palla e una costruzione di gioco che ha rasentato la perfezione, specialmente nel primo tempo. Zazzaroni esalta la prestazione di David Neres, autentico incubo per la retroguardia bianconera: il brasiliano ha fatto «ammattire» Cabal e Koopmeiners, vincendo duelli a ripetizione e spaccando la partita.
Le note dolenti sono tutte per la “Vecchia Signora” e per il ritorno amaro dell’ex Spalletti. Zazzaroni è tranciante: la Juventus non dà mai la sensazione di poter vincere e le scelte tattiche del suo allenatore, in particolare l’impiego di Koopmeiners come “braccetto” di sinistra nella difesa a tre, vengono bollate come «una boccia persa». Il confronto tra i due tecnici è impietoso: mentre Conte ha ottimizzato ogni risorsa, Spalletti è apparso in balia degli eventi, quasi afflitto da un «complesso di inferiorità occasionale» nel ritrovare il suo vecchio pubblico, incapace di opporre resistenza all’energia superiore dei padroni di casa.
