HANNO DETTO

 Ceferin: «Il calcio è di tutti, non permetteremo un simile affronto»

Pubblicato

su

Alexander Ceferin, presidente della Uefa, parla nel corso del Congresso: le sue parole sulla Superleague e sui club fondatori

Ceferin, presidente dell’UEFA, ha rilasciato una lunga dichiarazione in merito alla creazione della Super League:

Sul calcio europeo: «Non elimineremo il fair play finanziario, ma dobbiamo adattarci a questa nuova realtà. Dobbiamo correggere alcune ingiustizie di questo sistema, e lo faremo. Le discriminazioni in campo e sui social sono inaccettabili e mi appello alle autorità e a queste piattaforme: è un pericolo non solo per il calcio ma per la società. Ne abbiamo abbastanza di questi codardi che si nascondono dietro falsi nuovi in rete. Porteremo il calcio femminile ad un nuovo livello. C’è stata una separazione che ignora cosa succede in campo, che deve essere fermata. Per qualcuno, i tifosi sono diventati consumatori, i fan sono diventati clienti, le competizioni sono diventati prodotti. Non si guardano più le formazioni ma i followers. L’eliminazione dalla Champions per qualcuno è anche un rischio aziendale. L’egoismo deve essere rimpiazzato dalla solidarietà. I soldi sono diventati più importanti della gloria e della realtà, della passione. Il calcio non appartiene a nessuno, o meglio appartiene a tutti. Siamo custodi di un’idea: competizioni dove tutti possano sognare, rispetto per storia, tradizione, persone. Questo per noi significa molto. C’è un motivo se il calcio europeo è in posizione dominante: segue un modello fondato sulla diversità, che rende unica la società, e lo stesso vale per il calcio. Il calcio ha bisogno di Atalanta, Celtic, Dinamo Zagabria. La gente ha bisogno di poter sognare. I grandi club non è detto che lo siano anche in futuro o che lo siano stati in passato, lo sport è imprevedibile. Il calcio cambia ma questi club pensano solo ai propri conti. Dovrebbero ricordarsi da dove vengono. Senza l’UEFA chissà dove sarebbero».

Sulla Super League: «Stanno provando a privatizzare il calcio, una delle ultime essenze collettive. Non è una sorpresa per noi. Abbiamo sviluppato una visione per cui sono estremamente grato. A questo punto, vorrei rivolgermi ai presidenti di alcuni club inglesi principalmente: signori, avete fatto un grande errore. Qualcuno potrebbe dire che sia avarizia, ignoranza o altro, ma non importa: siete ancora in tempo per cambiare idea. I tifosi inglesi hanno bisogno che correggiate i vostri errori. Ieri sera ho ricevuto un’e-mail da Trevor, un tifoso del Tottenham, che mi chiese un biglietto per assistere alla finale col Liverpool due anni fa e che ha mostrato tutto il suo disappunto nei confronti del suo club. I governi, la stampa e i tifosi sono con noi. Permetteremo a questi pochi club di prendersi il calcio? No, non lo faremo: ve lo assicuro. Cambiate idea per i tifosi che sognano. Ora dico io qualcosa a Trevor: mi stai aiutando tantissimo, il tuo messaggio mi conferma che stiamo dalla parte giusta e lotteremo tutti insieme, non perderemo questa partita. Non ci sono compromessi. Con queste riforme sono certo che costruiamo le basi del futuro. In tempo di crisi, gli uomini possono scegliere due opzioni: l’egoismo o la solidarietà. Noi abbiamo scelto insieme la solidarietà, ed è la scelta giusta, di cui non ci pentiremo mai e che ci permetterà di uscire fuori più forti dalla crisi».

Exit mobile version