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Zazzaroni non le manda a dire su Juventus-Milan, critiche a non finire: le sue parole fanno discutere sui social

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Zazzaroni non le manda a dire su Juventus-Milan, critiche a non finire: le sue parole fanno discutere sui social. Le ultimissime

Nel consueto editoriale su il Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni commenta a caldo il deludente pareggio a reti inviolate tra Juventus e Milan, definendolo senza mezzi termini “soltanto un’ipotesi di partita di cartello”. Un match povero di contenuti, dal quale si salvano davvero poche note positive, mentre le critiche si concentrano su singoli e sulla condizione generale delle due formazioni.

Tra le poche eccezioni, Zazzaroni tributa un plauso a Mike Maignan per la “paratona su Gatti” a distanza ravvicinata e agli “strappi di Conceição“, che definisce l’unico “valido strumento di accensione” nella manovra bianconera. Un altro elemento di valore, anche se schierato in maglia rossonera, è per lui Luka Modric, “l’angolo della tecnica e dell’efficacia” nel centrocampo del Milan, i cui posizionamenti e collegamenti garantiscono spessore. La sua impeccabile precisione nei passaggi fa tornare in mente al giornalista l’aneddoto di Liedholm e il famoso primo errore in carriera.

Il giudizio si fa però severo per altri protagonisti, a partire da Jonathan David, descritto come “un fantasma e pure goffo”, rimasto completamente annullato dai centrali difensivi rossoneri Gabbia e Tomori. Nemmeno l’ingresso in campo di Rafael Leão ha smosso le acque in positivo per il Milan, visto che il portoghese, nei pochi minuti concessigli, è riuscito a sbagliare ben “due gol fatti”.

La critica più pungente è però riservata a Christian Pulisic per il rigore fallito. Zazzaroni cita l’allenatore Massimiliano Allegri che, pur essendo l’attuale tecnico del Milan in base alle indicazioni del giornalista, gli avrebbe raccomandato di non tirare di piatto. Il risultato è che lo statunitense ha calciato proprio così, mandando il pallone altissimo, un errore talmente clamoroso da finire ironicamente “in un garage all’aperto di Pasadena”, in un richiamo storico al tiro dagli undici metri di Roberto Baggio trentun anni fa.

A un mese e mezzo dall’inizio del campionato, Zazzaroni si astiene dal trarre conclusioni definitive ma afferma con chiarezza che “il Milan è al momento più avanti della Juve” in quanto possiede “un impianto presentabile e delle gerarchie tecniche definite”, benché anche la stella Leão sia talvolta “un qualcosa in meno” più che in più. L’allenatore della Juventus, Igor Tudor, con quest’ultimo pareggio, “deve ancora individuare il centravanti” e non ha trovato una collocazione ottimale per Koopmeiners, la cui crisi non è ritenuta solo tecnica. Nel frattempo, in mezzo al campo, Locatelli garantisce protezione ma offre un “apporto insufficiente in costruzione”, mentre McKennie è stato mobile, ma non ha mai “rubato l’occhio”.

Infine, l’editorialista non manca di salvare dal naufragio della partita anche alcuni telecronisti, come Pardo detto “in purezza”, che, insieme a Caressa e Zancan, è tra i pochi la cui voce merita di essere ascoltata per il “vocabolario più ricco della compagnia dei narratori”. E a chi se ne frega, risponde Zazzaroni, “frega a me”.

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