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Yonghong Li, non è finita. La procura di Milano vuole chiarezza

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La procura di Milano pronta a fare chiarezza su Yonghong Li: pronta rogatoria internazionale

Domani sarà una giornata cruciale per il già precario rapporto tra il Milan e l’organo federale Uefa: i legali rossoneri infatti incontreranno la commissione continentale per un vertice meramente interlocutorio che preceda il probabile ricorso al TAS da parte del club di via Aldo Rossi. Intanto oggi pomeriggio l’Ansa ha rivelato che sarebbe pronta la richiesta di rogatoria della Procura di Milano in Cina, relativa ai flussi di denaro versato da Yonghong Li per l’acquisto del Milan due estati fa. L’indagine relativa all’ex proprietario del Milan era nata in seguito al rapporto depositato l’anno scorso dalla Guardia di Finanza, che conteneva tre segnalazioni di operazioni sospette.Queste ultime hanno fatto partire accertamenti e ipotesi di falso in bilancio nei confronti di Yonghong Li. L’obiettivo di inquirenti e investigatori, attraverso le rogatorie cinesi, è quello di chiarire da dove provengono i soldi utilizzati da Li per l’acquisto del Milan. Nel mirino ci sarebbero anche alcuni conti in banche ad Hong Kong e Macao.

La richiesta di assistenza giudiziaria internazionale, scritta dal pm Paolo Storati, è ora sul tavolo del procuratore aggiunto Fabio De Pasquale. Come ricorda Milano e Finanza complessivamente l’uomo d’affari cinese ha versato circa 500 milioni di euro nella sua misteriosa avventura italiana. La gran parte a Fininvest (che aveva fissato il prezzo a 740 milioni), con una serie di caparre a singhiozzo, fino al closing, raggiunto in extremis mettendo il club come pegno a fronte del prestito ponte da 303 milioni ricevuto da Elliott. Il resto dei soldi, Li Yonghong lo ha iniettato nelle casse del Milan per gli aumenti di capitale.

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