Editoriali

Tutti sul carro: ora Bonucci e Calha non sono brocchi e Gattuso è un eroe

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I tanto criticati Massimiliano Mirabelli e Gennaro Gattuso si stanno prendendo le proprie rivincite. Ma i voltabandiera sono già saliti sul carro…

La paradossale tendenza dei media a salire sul carro dei vincitori è un fenomeno sociologico molto interessante. Prendiamo il caso del Milan: fino a qualche settimana fa, olttre alle solite critiche gratuite alla dirigenza cinese, si moltiplicavano gli attacchi al mercato condotto da Massimiliano Mirabelli e a Gennaro Gattuso. Il primo presunto incompetente alla stregua di un direttore sportivo di terza categoria, il secondo allenatore allo sbaraglio non all’altezza della Serie A. Ma con un serie di risultati positivi le opinioni sono cambiate.

RINGHIO – Da oggetto misterioso a eroe della stampa. Fino a qualche mese fa nessuno credeva nell’attuale mister rossonero. La scelta di Fassone e Mirabelli invece è stata ponderata e azzeccata: Ringhio, a differenza dei predecessori inesperti della Primavera, possiede un curriculum con incarichi in Serie B, Lega Pro e campionati esteri (seppur minori). Brocchi, Seedorf e Inzaghi furono scelte dell’accoppiata Galliani-Berlusconi legate al risparmio piuttosto che a valutazioni tecniche. E i risultati si sono visti.

STAMPA – Ora Gattuso viene elogiato per il carisma, la preparazione tattica e la capacità di fare gruppo: cosa si dirà dell’allenatore se dovessere arrivare un paio di sconfitte? Analogo il discorso per quanto riguarda Mirabelli. I presunti brocchi Bonucci, Calhanoglu, Rodriguez e soci stanno dimostrando che così scarsi non sono. Forse mancava l’amalgama che Vincenzo Montella non è stato in grado di dare. E se anche André Silva dovesse iniziare a segnare…tanti gufi dovranno nascondersi.

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