2014

Tavecchio vs Barbara Berlusconi: “No agli stadi nuovi”

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Ai margini di un incontro con gli studenti del master in “Strategie per il business dello sport” tenutosi presso la “Città dello Sport” a Treviso, il presidente della FIGC Carlo Tavecchio ha così dichiarato:

Sugli ingaggi dei calciatori: “Ci sono giocatori e allenatori che cambiano Mercedes ogni volta che cambiano vestito, stranieri che a Milano hanno acquistato mezza via della Spiga. Leggere di alcuni ingaggi è uno schiaffo alla società e al buon senso. Bisognerebbe parametrare gli emolumenti all’andamento dell’economia. Non si può andare avanti con questo sistema: in Italia, come in Inghilterra o Spagna

Sulla tecnologia in campo: “È ormai ineludibile, ma il termine moviola non è mai uscito dalla mia bocca. Ho aperto al gol-non gol, se ne parlerà nel prossimo Consiglio federale. E all’aiuto per i falli dentro-fuori area: aspettiamo entro febbraio l’ok da Ifab e Fifa. Siamo pronti a sperimentarlo in serie A. I costi? Il massimo campionato muove 1 miliardo e 200 milioni di euro in diritti televisivi: di cosa parliamo?”

Sui nuovi stadi: “Non ha senso farsi illusioni. L’impiantistica può essere rinnovata solo attraverso la sistemazione dell’esistente, seguendo l’esempio di Udine. I nuovi stadi non si faranno mai, inutile continuare ad alimentare la bufala. Per realizzarli servono soldi e soprattutto un sistema Paese che aiuti le società. Ne abbiamo già una decina (di stadi) di livello europeo, basterebbe solo rimodernarli: San Siro e l’Olimpico, ma anche Napoli, Genova, Bologna e Firenze. Invece realizzarne di nuovi a Milano o a Roma vorrebbe dire creare delle cattedrali nel deserto. Saremmo costretti a farli fuori dalle città e dovremmo affiancarli a cinema o supermercati. Tutte attività che già falliscono da sole. Uno stadio nuovo comporta investimenti pazzeschi. La Juve? Lo Stadium è stato costruito sui ruderi di un altro impianto, così si può. Bisogna guardare alla ristrutturazione del Friuli, nata dall’alleanza Comune-società. La stessa Firenze può sposare un progetto analogo. Sono stato in Portogallo, dove hanno dato vita a nuovi stadi solo grazie a un fondo europeo e alla suddivisione delle spese fra società e Comuni. In Italia, anche solo per l’ammodernamento, lo Stato dovrebbe accollarsi la copertura degli interessi. E non confrontiamo la nostra situazione con quella di Real Madrid e Barcellona: siamo una formica contro degli elefanti”

Sulla frase ritenuta razzista: “Uno scivolone, ma il problema esiste davvero e con le nuove direttive Figc stiamo cercando di porvi rimedio. Prima gli extracomunitari venivano importati a stock, adesso con la riduzione delle rose, il fair play finanziario e il requisito dei quattro anni di esperienza in Italia abbiamo ridotto il mercimonio”

E Barbara Berlusconi come la prenderà? Che la querelle abbia inizio.

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