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Scaroni: «Vogliamo finire il campionato. Gazidis è un professionista»

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Il presidente del Milan Paolo Scaroni ha espresso la ferma volontà rossonera di portare a termine il campionato

Paolo Scaroni, presidente del Milan, è intervenuto in videochiamata insieme al portale di diritto sportivo Olympialex. Queste le sue parole:

Su Gazidis – «Ivan Gazidis, un professionista del mondo del calcio, è stato il benvenuto. Si occupa di tre aree: la prima è costruire una squadra giovane, con giocatori giovani e che giochino un calcio veloce, più veloce rispetto a quello che si vede abitualmente in Italia, più simile al modello inglese o a quello dell’Ajax. La seconda area riguarda il nuovo stadio: San Siro ha un grande nome, ma è totalmente obsoleto per il calcio. La terza area sono gli sponsor: il Milan ne ha bisogno, senza risultati non arrivano gli sponsor e senza sponsor non arrivano i risultati»

Sul Milan – «Siamo la squadra più giovane in Serie A, la nostra scelta è stata chiara. Abbiamo commesso degli errori, abbiamo cambiato il tecnico ad inizio stagione, probabilmente la scelta di Giampaolo non è stata fortunata. Ora siamo felici con Pioli, per essere degli innovatori bisogna commettere errori. La maggior parte degli errori comunque li abbiamo messi alle spalle, non sono davanti a noi. Vogliamo riportare il Milan dove dovrebbe stare»

Sulla Serie A – «La mia posizione è chiara, l’ho espressa anche in Lega: voglio finire il campionato. Vogliamo arrivare alla fine di questo campionato, è possibile e fattibile. La decisione finale non spetta né alla Lega né ai club, ma al governo»

Sul Brand rossonero – «Si tratta di un brand globale, abbiamo più tifosi di ogni altro club italiano e siamo nella top 5 in Europa anche se non vinciamo da tanto tempo. Ovviamente se continueremo a non vincere i nostri tifosi diventeranno vecchi e quelli giovani sceglieranno altre squadre. In Indonesia, per esempio, abbiamo cinque milioni di fan. Dobbiamo fare bene sul lato sportivo, ma la vera sfida per tutto il calcio europeo è conquistare i nuovi tifosi in luoghi come Pakistan, India, Indonesia e Cina»

Sul club – «Le partite vengono vinte da giocatori e allenatori, i campionati da tutto il club, dirigenza compresa. Occorre essere un corporate efficiente per vincere un campionato. Ciò che io e soprattutto Gazidis stiamo facendo è costruire un’organizzazione stabile per il Milan. Tanti tifosi non capiscono cosa significhi gestire un club come le regole del FFP: non vogliamo essere puniti ancora. Nel gestire un club faccio un paragone con la Scala, sono stato nel board per 9 anni: la cosa più difficile da gestire sono le prime donne, i cantanti come i calciatori. Abbiamo membri indipendenti, io ad esempio non sono un dipendente di Elliott. E poi abbiamo alcuni milanisti, vogliamo persone che amino il Milan»

Sul FPF – «Il modello dell’UEFA, il FFP, è diverso dal meccanismo che si usa in NBA. Se posso fare una critica, oggi cristallizza la situazione. Se in questo momento stai vincendo il tuo futuro è vincente e pieno di sponsor, altrimenti la strada è davvero molto lunga. Il FFP andrà a cambiare, tutto è in evoluzione».

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