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Saper vendere, il primo banco di prova della nuova dirigenza

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Calciomercato, il Milan deve saper vendere bene. Le altre squadre per Veretout, Sensi e Praet hanno sparato alto…

Vendere, ma non svendere. Questo potrebbe essere lo slogan del mercato milanista per i prossimi 45 giorni estivi. Non è solo una questione di bilancio – la spada di Damocle del Fair Play Finanziario è ormai nota a tutti – ma anche una strategia per ottimizzare i costi. I rossoneri si sono sentiti chiedere 35 milioni per Sensi, 25 milioni per Veretout, 30 per Praet: cifre spropositate se si considera che questi giocatori non hanno ancora dimostrato di saper fare la differenza in Serie A.

Con queste premesse il Milan dovrebbe valorizzare la propria “mercanzia” e non cedere ad un vizio in voga negli ultimi anni in casa rossonera: quello di svendere i propri giocatori quasi in modalità beneficenza. I 18 milioni spesi dal Genoa per Pinamonti lasciano pensare che Cutrone (autore di 30 reti complessive nelle ultime due stagioni) ne valga almeno 30. Gli 80 milioni pagati dal Chelsea la scorsa estate per Kepa devono essere pareggiati da chi si vuole portare a casa Donnarumma. Stesso discorso per i partenti Laxalt, Biglia e Castillejo che devono permettere al Milan di incassare un piccolo tesoretto che possa finanziare l’arrivo di Ceballos. Nel grande business del calcio nessuno regala niente. Il Milan non deve essere da meno.

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