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San Siro Milan, La Russa spiega: «Giusto costruire un nuovo impianto ma vorrei che fosse evitata questa cosa. Avevo proposto…»

Milan News 24

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San Siro Milan, Ignazio La Russa, presidente del Senato, ha parlato della svolta odierna legata all’impianto: le sue dichiarazioni

Il futuro di San Siro continua a tenere banco nel dibattito pubblico e politico milanese, con nuove dichiarazioni che alimentano la discussione. Il presidente del Senato Ignazio La Russa, noto esponente di Fratelli d’Italia, si è espresso con parole che svelano un profondo legame emotivo con lo storico stadio, pur riconoscendo la necessità di progredire. La sua posizione, riportata da Il Giornale, sottolinea il dilemma tra il sentimento romantico e le esigenze economiche e strutturali del calcio moderno.

La Russa ha ribadito l’importanza di avere uno stadio “moderno e accogliente” che sia anche in grado di “produrre più reddito”, una visione condivisa da molti club europei e da dirigenti come Igli Tare, l’abile direttore sportivo del Milan, e Massimiliano Allegri, l’esperto allenatore rossonero, sempre attenti a ogni aspetto che possa garantire successo e sostenibilitàeconomica. Tuttavia, il politico ha espresso la sua contrarietà all’abbattimento del “Meazza”, auspicando una soluzione che possa conciliare il passato e il futuro.

“È giustissimo avere uno stadio moderno e accogliente e che sappia produrre più reddito ma sono anche romantico. Non vorrei l’abbattimento di San Siro. Le due cose possono e potevano stare insieme, avevo proposto due stadi vicini. Vedremo se saranno capaci di far passare la delibera, ho qualche dubbio. Vediamo se la sinistra è compatta e ha i numeri, non devono avere aiuti dall’opposizione”, ha dichiarato La Russa. Questa presa di posizione non è solo una riflessione personale, ma un vero e proprio affondo politico che mette in discussione la compattezza e la capacità della maggioranza di far approvare il progetto di un nuovo stadio, sottolineando come la questione sia diventata un vero e proprio banco di prova per le forze politiche in gioco.

Le parole del presidente del Senato si inseriscono in un contesto già molto acceso, dove le posizioni pro e contro l’abbattimento si contrappongono con forza. Da un lato c’è l’idea di un nuovo stadio come leva per la crescita del Milan di Massimiliano Allegri e dell’Inter, una struttura all’avanguardia che possa generare ricavi maggiori e offrire un’esperienza superiore ai tifosi. Dall’altro, il valore storico e simbolico di San Siro, considerato da molti un monumento al calcio e all’identità milanese.

La proposta di due stadi vicini, lanciata da La Russa, riapre un dibattito che sembrava essersi concentrato sull’alternativa secca: ristrutturazione o abbattimento. Questa terza via, sebbene complessa da realizzare a livello logistico ed economico, offre uno spunto di riflessione e potrebbe rappresentare un compromesso in grado di accontentare sia i “romantici” che i “pragmatici”. La questione non riguarda solo il calcio e l’architettura, ma tocca temi di sviluppo urbanopolitica locale e memoria storica. Il ruolo del sindaco di Milano, Beppe Sala, e la sua amministrazione sarà cruciale nel trovare un punto d’incontro che non scontenti una parte così significativa della cittadinanza e del mondo sportivo.

Il futuro di San Siro, quindi, resta incerto e affascinante, un incrocio tra passione e business, tra la storia gloriosa del passato e le ambizioni del futuro.

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